Le borse europee aprono positive, con la spinta delle attese sulla produzione in Germania, Musk invece è sempre più protagonista nel globo: conviene investire?
Le Borse europee aprono in rialzo, trainate dai dati superiori alle attese sulla produzione industriale in Germania. Borse asiatiche e statunitensi invece molto incerte. I dati parlano chiaro: a gennaio l’industria tedesca ha registrato un +2% su base mensile, ben oltre le stime dell’1,6%. Tuttavia, su base annua il settore resta in contrazione, con un calo dell’1,6% dal precedente -2,2%.

Wall Street sotto pressione proprio perché Trump ha minacciato lo shutdown, se quindi l’Europa sembra partire la settimana con il piede giusto, in realtà lo stesso non si può dire con gli USA. Gli indici di apertura dei mercati finanziari europei di oggi 10 marzo 2025:
- FTSE MIB (Milano): +0,548%
- DAX (Francoforte):+0,67%
- CAC 40 (Parigi): +0,5%
- FTSE 100 (Londra):+0,14%
Nell’altro continente, nel frattempo, Donald Trump ha avvertito che se il Congresso non riuscirà ad approvare un finanziamento temporaneo prima del 14 marzo, l’iter legislativo resta incerto. Per evitare il blocco sarà necessario anche il sostegno dei Democratici al Senato, dove servono 60 voti.
Oltre alle incertezze sulle politiche americane, i mercati devono fare i conti con i dati macroeconomici della Cina, che confermano le difficoltà economiche con un calo dello 0,7 su base annua dei prezzi al consumo e dell’indice dei prezzi alla produzione, che anche questo mese si è confermato a ribasso. Inoltre, Trump ha poi deciso di posticipare di quattro settimane le misure su Messico e Canada, mantenendo invece la linea dura contro Pechino.
Musk scuote i mercati: Starlink, Ucraina e NATO
Come se non bastasse, Elon Musk ha alimentato nuove tensioni con dichiarazioni incendiarie su Starlink e la guerra in Ucraina. Dopo aver minacciato di spegnere il servizio satellitare di SpaceX a Kiev, ha chiarito: “Se lo facessi, la prima linea di Kiev crollerebbe”, per poi correggere il tiro: “Non importa quanto io non sia d’accordo con la politica ucraina, Starlink non spegnerà mai i suoi terminali. Sto semplicemente affermando che, senza Starlink, le linee ucraine collasserebbero”.
Dopo queste prime provocazioni che seguono la scia delle dichiarazioni del Presidente USA, l’imprenditore ha aperto un altro fronte caldo: l’uscita degli USA dalla Nato. Secondo Musk gli Stati Uniti “Dovrebbero proprio farlo perché non ha senso che l’America paghi per la difesa dell’Europa”.
Lo Shutdown del Governo Usa
Lo shutdown minacciato da Trump non è altro che una situazione in cui il governo degli Stati Uniti smette di funzionare parzialmente perché il Congresso non riesce ad approvare in tempo un nuovo bilancio per finanziare le spese pubbliche. In pratica, senza soldi stanziati, molti uffici governativi chiudono, i dipendenti pubblici non vengono pagati e alcuni servizi si fermano o rallentano.

Perché si rischia lo shutdown ora?
L’attuale problema nasce dal fatto che il governo americano sta finanziando le proprie attività con soluzioni temporanee, senza un vero e proprio bilancio approvato. L’ultima scadenza per trovare un accordo è il 14 marzo. Se entro quella data il Congresso non voterà una nuova legge per prolungare i finanziamenti, il governo entrerà in shutdown.
Bisogna però fare un passo indietro: negli Stati Uniti il Congresso (che corrisponde più o meno al nostro Parlamento) deve approvare il budget del governo, ed è diviso in due parti: la Camera dei Rappresentanti che è quella controllata dai Repubblicani che fanno parte del partito di Trump, e poi il Senato dove servono anche i voti dei Democratici per approvare le leggi. Se i due partiti non trovano un accordo su come gestire il denaro pubblico, si rimandano gli accordi.
I Repubblicani vogliono tagliare alcune spese e ridurre il deficit, mentre i Democratici vogliono mantenere i finanziamenti per programmi sociali e investimenti pubblici. Trump in questo caso potrebbe non opporsi a un eventuale shutdown per mettere pressione ai Democratici e ottenere più concessioni, d’altra parte ha lasciato intendere che potrebbe anche esserci un compromesso, una sorta di legge temporanea fino al 30 settembre mantenendo le spese ai livelli attuali.
Domani 11 marzo, quindi, la Camera voterà su un disegno di legge per evitare lo shutdown. Se passa, dovrà poi essere approvato dal Senato, tutto ciò entro il 14 marzo. Per farcela, servono anche alcuni voti dei Democratici, quindi la trattativa è ancora aperta.
Elon Musk: genio dell’innovazione o rischio per gli investitori?
Sull’altro fronte, il Governo americano ha un’altra figura emblematica: una gatta da pelare che sta dividendo l’intero globo in uno schieramento serrato: Elon Musk.

L’imprenditore multimiliardario è sempre più protagonista non solo del mondo tecnologico, ma anche della politica globale, al fianco di Trump. La sua influenza negli ultimi mesi è stata così forte, da far chiedere alla maggior parte degli investitori se potesse essere una scelta chiave investire sulle sue aziende, o se invece potesse rivelarsi un rischio di bancarotta considerando i malumori che questa figura sta scatenando anche negli stessi acquirenti Tesla.
Da un lato, Musk guida aziende all’avanguardia come SpaceX, Tesla, Neuralink e xAI, che stanno rivoluzionando interi settori, dall’altro, è una figura divisiva, capace di attirare critiche e inimicizie che potrebbero pesare sulle sue società, anche notevolmente. Per esempio in questi mesi Tesla è in forte calo sulle vendite in mercati strategici come Germania, Cina e Stati Uniti. Vediamo quindi di comprendere meglio quali potrebbero essere i risvolti di un investimento su questi asset.
Opportunità: perché puntare sulle aziende di Musk?
Tra le opportunità delle aziende di Elon Musk in primis c’è da sottolineare la crescita esplosiva: sono mercati molto innovativi, che fanno ricerca; hanno un alto potenziale. SpaceX, ad esempio, è già leader nei lanci spaziali commerciali e governativi, e alcuni analisti stimano che il suo valore potrebbe triplicare nei prossimi tre anni. Inoltre, sembrerebbe che in realtà anche molti investitori cinesi stanno puntando su Musk in modo sempre più deciso.
Tramite strumenti finanziari che permettono di mantenere l’anonimato, stanno acquisendo quote di aziende come xAI (la sua società di intelligenza artificiale) e Neuralink (che sviluppa interfacce cervello-computer). Un dato particolarmente stonato considerando lo scontro tra le due superpotenze, ciò avvalora la tesi di una fiducia globale nelle ricerche delle aziende di Musk. Inoltre, anche la vicinanza di Musk a Donald Trump fa presagire regole più favorevoli nei suoi confronti, ad esempio riducendo i vincoli burocratici e stimolando la crescita del settore spaziale, automobilistico e dell’intelligenza artificiale.
Rischi: perché evitarle?
Dall’altra parte investire nelle aziende di Musk non è di certo un’intenzione priva di rischi. Il multimiliardario è un tipo eclettico ed eccentrico: troppo divisivo. Se da un lato è ammirato per le sue innovazioni, dall’altro polarizza l’opinione pubblica con dichiarazioni provocatorie e posizioni politiche controverse.
Questo potrebbe danneggiare la percezione delle sue aziende, allontanando potenziali clienti e investitori, così come per esempio sta accadendo nelle ultime settimane su Tesla.
Inoltre, non c’è da dimenticare che alcune aziende di Musk hanno già dovuto affrontare ostacoli normativi. Neuralink, ad esempio, ha avuto ritardi dovuti a preoccupazioni per la sicurezza sanitaria. La sua espansione dipende anche dalle commesse pubbliche: se vorranno favorire i suoi progetti o se invece freneranno la crescita sfrenata.
Le aziende di Elon Musk sono quindi tra le più innovative al mondo, con un potenziale di crescita enorme. Tuttavia, il suo carattere imprevedibile, le controversie politiche e i rischi normativi rendono questi investimenti non privi di incognite. Per chi cerca profitti nel lungo periodo e crede nella sua visione, puntare su Musk potrebbe essere una scelta vincente. Per chi preferisce stabilità e minori rischi, potrebbe essere più prudente guardare altrove.