Nonostante le previsioni non siano esattamente ottimistiche, alcuni analisti consigliano di investire perché i rischi rimangono bassi.
“Il rischio di perdite è inferiore a quanto comunemente si creda. E spesso la fiducia di un ulteriore rialzo è stata premiata”, è con queste parole che Mark Haefele di Ubs Gwm ha risollevato il morale di tanti investitori pronti a prendersi una pausa. Sì perché pur essendo il quadro non dei migliori, con valutazioni tirate e volatilità in forte aumento, rimane a disposizione un ampio spazio di manovra. Uno scenario che forse solamente in pochi avrebbero immaginato eppure pare che uno spiraglio per intervenire sul proprio portafoglio possa esserci.
Le opportunità più interessanti riguardano principalmente il mercato americano, che presenta valutazioni a livelli più alti rispetto a quello americano. O almeno questa sarebbe l’opinione di una fetta degli analisti – tra cui, appunto, Mark Haefele – che, tra l’altro, consigliano di bilanciare attentamente le operazioni, componendo un portafoglio equilibrato. L’ideale sarebbe avere in mano un sessanta per cento di azioni e un quaranta per cento di obbligazioni, così da poter comunque far fruttare la liquidità in eccesso.
Investire oggi? I rischi non sono elevati, arriva l’ok per i trader
Potrebbe intimorire più di qualcuno l’ipotesi di investire proprio a ridosso dei massimi storici, considerando come da lì in poi si possa solo incappare in perdite. Tuttavia, l’opinione non è così diffusa come si possa credere, visto che alcuni osservatori non escludono la possibilità di muoversi anche in questo periodo. Come ad esempio Mark Haefele, chief investment officer di Ubs global wealth management, che ritiene un approccio del genere costruttivo e non scoraggia chiunque decida di procedere così.
“L’idea di acquistare a ridosso dei massimi storici può suscitare preoccupazioni per il rischio di perdite. Ma la storia ci suggerisce che i rischi effettivi sono inferiori rispetto a quelli percepiti”, è la sua spiegazione riportata dalla redazione del Corriere della Sera. E non solo, perché pare che il pericolo di correzioni non sia di grande entità nel momento in cui le Borse stanno per raggiungere il loro record. In generale meglio fare affidamento a un portafoglio bilanciato, un 60/40 (tra azioni e obbligazioni).
Infatti, continua Haefele, almeno per il mercato americano difficilmente si supererebbe il cinque per cento delle perdite e cali del venti per cento si riscontrerebbero solo in rari casi.