Il bonus videocitofono può essere interessante per chi vuole una casa più sicura. Per ottenerlo, però, si devono conoscere tutti i dettagli
Ormai, tutte le case più moderne non hanno il buon vecchio citofono tradizionale, che permetteva ai ragazzini di fare gli scherzi andando a schiacciare qualche pulsante a caso per poi scappare a gambe levate. Oggi, infatti, quasi tutti hanno il videocitofono che, oltre a far sentire la voce di chi si trova fuori dalla porta di casa, ne inquadrano anche il viso, così da sapere esattamente chi stia entrando.
In un’epoca nella quale i problemi di sicurezza anche domestica sono all’ordine del giorno, avere la possibilità di controllare con i propri occhi chi stia chiedendo di entrare in casa propria non è da sottovalutare. Come ogni altro dispositivo moderno, però, anche il videocitofono ha i suoi costi: interviene a tal proposito il bonus dedicato.
Come funziona il bonus videocitofono
Fino a fine anno, tutti i cittadini che ne hanno bisogno e che soddisfano i requisiti d’accesso possono ottenere il bonus videosorveglianza, che permette di detrarre il 50% delle spese sostenute per l’acquisto e l’installazione di un dispositivo come il videocitofono. Questa agevolazione rientra in quelle relative alla ristrutturazione edilizia, quindi è necessario che questa sia in atto e si riferisce sia alla sostituzione di un vecchio impianto, sia all’installazione di uno completamente nuovo. Possono richiederla ed usufruirne sia i cittadini che vivono in una casa a sé, sia chi è in condominio.
Per godere del bonus videosorveglianza è necessario che le spese di acquisto e di installazione del videocitofono vengano pagate mediante un bonifico bancario o postale parlante. Questo deve possedere al suo interno il numero di partita Iva o il codice fiscale del beneficiario del pagamento, il codice fiscale del beneficiario della detrazione e la causale di pagamento. Il cittadino che vuole godere del bonus, inoltre, deve tenere con sé tutte le fatture e gli scontrini relativi all’acquisto e al lavoro di installazione.
A questo punto, conclusi i lavori di installazione e sostenute le spese, per usufruire del bonus videosorveglianza è sufficiente presentare questo esborso in sede di dichiarazione dei redditi, evidenziando anche i dati catastali dell’immobile dove sono avvenuti i lavori, gli estremi di registrazione dell’atto che ne costituisce titolo e gli altri dati richiesti dall’Agenzia delle Entrate in riferimento a questo bonus.
In alternativa, se non si riesce ad ottenere questo bonus, le spese per l’installazione di un videocitofono ed anche quelle per l’automazione del cancello possono rientrare anche in quelle che godono della detrazione nella misura del 50% per la rimozione delle barriere architettoniche: in questo caso, il vantaggio è che non è necessario che l’intervento rientri in una ristrutturazione.