Non tutti sanno che si può ottenere un bonus spese mediche sotto forma di rimborso totale, vediamo di cosa si tratta.
Succede spesso che per ottenere cure specializzate si ricorre a terapie da effettuare all’estero. A volte per curare patologie gravi, per se stessi, per un coniuge, per un figlio o un familiare stretto. E il più delle volte non si fa richiesta del rimborso perché o non si conosce tale possibilità o i vincoli burocratici lo impediscono. Ebbene, la Corte di giustizia Ue ha dichiarato che non sempre è necessaria l’autorizzazione dell’ASL per ottenere l’intero rimborso delle spese. Analizziamo come fare in questi casi ed ottenere un bonus spese mediche effettuate all’estero.
Il caso esaminato dalla Corte chiarisce una questione spinosa ma utile a molti cittadini, riguarda un cittadino dell’Ue che ha reclamato l’intero rimborso delle spese per le cure effettuate davanti alla Corte di giustizia europea. Il cittadino ha richiesto il rimborso anche se le spese non erano state autorizzate dal SSN dello Stato di residenza.
Questo problema si pone quando ci si sposta, ad esempio, dall’Italia in Germania, per eseguire terapie mediche necessarie, senza fare richiesta di autorizzazione medica all’ASL di appartenenza. In questi casi, è corrisposto solo una parte delle spese sostenute, che corrisponde al valore delle tariffe applicate in Italia per le stesse cure. Quindi, il rimborso è parziale e non comprende l’intera spesa sostenuta. La svolta arriva dalla Corte di Lussemburgo che considera non legittimo questo procedimento, in quanto farsi curare all’estero non deve precludere il diritto al rimborso integrale.
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Per effettuare cure all’estero ed ottenere un bonus spese mediche che consiste in un rimborso totale di quanto speso, è possibile, ma ci sono delle regole da rispettare. Per chiedere il rimborso delle spese al Servizio sanitario nazionale bisogna che il richiedente si trovi in queste cinque condizioni:
1) la prestazione non si può effettuare nelle strutture pubbliche italiane in tempi necessari per la gravità della patologia;
2) deve esserci una situazione di urgenza;
3) che la terapia da eseguire all’estero, rientri nei Lea, riconosciuti dal SSN;
4) il paziente deve essere indigente;
5) che l’ASL rilasci l’autorizzazione per eseguire le terapie o le cure all’estero.
Però, il rimborso non vale per tutti i paesi. Infatti, è necessario effettuare le spese mediche presso uno dei Paesi dell’Unione europea o una struttura dell’area Efta (Norvegia, Islanda, Svizzera, Liechtenstein).
Quindi, la procedura per curarsi all’estero ed ottenere il rimborso delle spese totali, prevede l’autorizzazione dell’ASL. Quindi, prima di partire bisogna presentare istanza con tutta la documentazione all’ASL di appartenenza e attendere l’autorizzazione.
Ma, la Corte di giustizia europea, non è convinta sulla procedura e con una recente sentenza la numero C-538/19 del 6 ottobre 2021, ha disposto il rimborso totale anche senza l’autorizzazione del SSN del proprio paese. La Corte non si limita solo a obbligare il rimborso di tutte le spese mediche sostenute all’estero, ma dichiara di essere contraria al diritto comunitario, che obbliga il cittadino a chiedere l’autorizzazione medica nello Stato di appartenenza.
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