Bonus Sar e Assegno di Inclusione, tutte le differenze, significative, tra queste due forme di sussidio.
Gli ultimi tempi, ossia dall’emergenza Covid in poi, hanno visto governi, Comuni, Regioni, mettere in campo tutta una serie di incentivi, per supportare soprattutto le famiglie più in difficoltà, i giovani disoccupati e molto altro ancora.
Viviamo in un mondo in cui l’inflazione, unita ai rincari, sta pendendo sull’economia come una spada di Damocle. In un contesto del genere, i bonus sono i benvenuti per integrare le risorse economiche, in modo da attutire un po’ il colpo inferto dalle spese che continuano a crescere.
Arrivare a fine mese, per molti, è faticoso, e i sostegni sono un valido aiuto, da non ignorare. Tra gli incentivi a disposizione di certe categorie di cittadini, ci sono Bonus SaR e Assegno di Inclusione.
Forse non tutti sanno che questi due sussidi differiscono in diversi aspetti. Approfondiamo meglio quali sono.
Partiamo con la prima differenza tra i due sussidi, entrambi importanti in quanto sostegni economici a chi ne necessita.
L’obiettivo del Bonus SaR, è quello di supportare lavoratori disoccupati con contratti in somministrazione precedenti, a reintegrarsi nel mondo del lavoro.
L’Assegno di Inclusione, invece, è un sussidio che sostituisce il Reddito di Cittadinanza. Possono usufruirne famiglie in difficoltà con minori, disabili, anziani, e il suo obiettivo è combattere povertà ed emarginazione sociale.
Per accedere al Bonus SaR è necessario essere lavoratori con contratti in somministrazione, disoccupati da un minimo di 45 giorni e aver maturato 90/110 giorni lavorativi nel corso dell’ultimo anno.
Per avere l’Assegno di Inclusione, l’ISEE non deve oltrepassare 9.360 euro. L’importo del Bonus SaR può raggiungere 1.000 euro, ma ogni situazione è diversa e deve essere valutata la durata della disoccupazione.
L’Assegno di Inclusione può toccare i 7.560 euro annui, e chi ha una casa in affitto, può percepire anche altre integrazione. L’assegno dura 18 mesi e si può rinnovare.
Il Bonus SaR e la Naspi sono compatibili, entro certi limiti, mentre l’Assegno di Inclusione può combinarsi con quello Unico Universale, ma non la Carta Dedicata a Te.
Il Bonus SaR può essere anche accessibile a disoccupati con contratti a tempo determinato, indeterminato o apprendistato. L’incentivo può essere richiesto più volte, se ci sono i requisiti.
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