Novità sui bonus per la casa nel 2025: adesso la lista completa di regolamentazioni più restrittive sulle domande inoltrate il prossimo anno
Il 2025 è quasi alle porte e questi ultimi mesi del 2024 iniziano a segnare la nascita di un nuovo periodo di incertezze per tutti noi italiani (e non solo). La crisi economica evidente ci fa chiudere i rubinetti, ci fa eliminare le spese extra e ci fa anche temere per il futuro più prossimo.
L’arrivo della Legge di Bilancio 2025 porterà nuove incertezze sui bonus ristrutturazioni, è innegabile. Con una bozza che ridisegna le aliquote e riduce il valore delle agevolazioni rispetto agli anni passati, ci ritroviamo in una situazione in cui anche il settore edile riceverà una stangata. La riduzione degli incentivi ha già suscitato discussioni e preoccupazioni, sia tra i cittadini che tra gli addetti del settore. Ma cos’è che cambierà rispetto al 2024?
Diciamo che inizialmente, nei mesi estivi, avevamo predetto una realtà molto più drastica di quella che poi il governo ha scelto. Non verranno eliminati del tutto i bonus casa ma saranno molto meno vantaggiosi rispetto a quelli che abbiamo potuto godere fino ad oggi. I tagli ovviamente ridurranno l’accesso a ristrutturazioni e interventi di efficienza energetica, ma vediamo di illustrare nel dettaglio quali saranno i cambiamenti sostanziali facendo focus sui rischi che si potrebbero correre seguendo le decisioni disponibili nella bozza della Manovra.
Novità sul bonus ristrutturazioni 2025: I rischi che si potranno subire con le riduzioni
Si specifica che al momento si parla ancora di bozza della Legge di Bilancio. Per quanto si legge sul documento, il bonus ristrutturazioni nel 2025 subirà una riduzione dei benefici. Per gli interventi di recupero del patrimonio edilizio sulla prima casa si prevede di mantenere nel 2025 una aliquota del 50% e un tetto di spesa di 96.000 euro. Nel 2026 e 2027 però l’aliquota è destinata a scendere al 36% mentre il tetto di spesa resterà a 96.000 euro.
Per le abitazioni non adibite a prima casa, si subirà invece una riduzione della percentuale di detrazione al 36%. Nel 2026 e 2027 l’aliquota di detrazione scenderà ancora fino a quota 30%. Il tetto di spesa resta invece sempre 96.000 euro. C’è però una novità per i tetti di spesa. Dopo i 75mila euro di reddito le spese detraibili saranno ammesse fino a una soglia, tenendo conto di numero di figli e della presenza di individui disabili nel nucleo familiare.
Come riporta anche Tgcom24, il Presidente di Confedilizia, Giorgio Spaziani Testa, ha commentato: “L’effetto di questo provvedimento sarà (oltre alla crescita del ‘nero’) una significativa riduzione degli interventi e un diffuso rischio di degrado del patrimonio immobiliare italiano”. Da una parte quindi la possibile tendenza al ritorno al nero sui lavori a casa, e ripercussioni sul decoro urbano e sulla sicurezza delle abitazioni.