Chi vuole ristrutturare casa può accedere alla detrazione prevista dal Bonus Ristrutturazione solo se possiede determinati requisiti. Vediamo quali sono.
Il Bonus ristrutturazione casa è uno dei tanti incentivi previsti dal Governo per avere delle agevolazioni fiscali quando si decide di ristrutturare e apportare migliorie ad un edificio abitativo. I bonus edilizi sono stati recentemente prorogati con la legge di Bilancio 2022 per cui è tutt’ora possibile accedervi e ottenere benefit economici per sostenere le spese.
Però per ottenere il bonus ristrutturazione casa, come accade anche per le altre agevolazioni previste dallo Stato, occorre avere i requisiti idonei e rispettare la normativa vigente in materia. In questo articolo spieghiamo cos’è il bonus ristrutturazione casa, come funziona, chi può accedervi e per quali lavori viene concesso.
Cos’è il Bonus Ristrutturazione e come funziona
Il Bonus ristrutturazione prevede una detrazione del 50% sull’Imposta sul Reddito delle persone Fisiche (Irpef) ed arriva ad un massimo di spesa di 96 mila euro, importi che devono riguardare lavori di ristrutturazione edilizia e di manutenzione, sia ordinaria che straordinaria. Una volta ricevuta, la detrazione viene spalmata in 10 anni, con quote annuali di importo uguale.
Il bonus per la ristrutturazione degli immobili adibiti ad abitazione nasce nel lontano 1986 con il DPR 917, art. 16-bis e poi viene incrementato nel 2013 con il D.L. n.63 all’art.16 comma 1. E’ presente anche nell’ultima legge di Bilancio e rimarrà in vigore fino al 31 dicembre 2024.
Chi può accedere al Bonus Ristrutturazione
Tutti i cittadini italiani che pagano le imposte sui redditi possono accedere al bonus, per cui lo può richiedere sia il proprietario di casa che coloro che godono di diritti sugli edifici da ristrutturare. Nello specifico possono accedere al benefit e quindi usufruire della detrazione:
- Proprietario dell’immobile;
- Inquilino;
- Titolare di diritto reale sulla casa in cui si effettuano i lavori (abitazione, superficie, uso);
- Soci di cooperative divise e non divise;
- Soci di società semplici;
- Imprenditori individuali, ma soltanto per gli edifici che non fanno parte degli immobili strumentali o di merce;
- Coniuge separato ma che risulta assegnatario dell’alloggio;
- Familiare convivente con il titolare dell’immobile (coniuge, parenti entro il 3° grado, affini entro il 2° grado e componenti dell’unione civile).
Bonus Ristrutturazione casa: quali lavori sono consentiti e rientrano in detrazione
Sono molti i lavori che rientrano nella detrazione fiscale prevista dal bonus ristrutturazione, ovviamente tenendo conto delle tempistiche da rispettare e dei limiti di spesa. In pratica sono tutti quelli che servono per la ristrutturazione di un edificio residenziale. Eccoli:
- Lavori di manutenzione ordinaria e straordinaria, di risanamento nei condomini, eseguiti nelle parti comuni dell’immobile;
- Lavori di manutenzione straordinaria, ristrutturazione e restauro effettuati su singole unità immobiliari residenziali, in qualsiasi categoria rientrino, anche rurali;
- Lavori per la costruzione di posti auto o autorimesse, anche in caso di proprietà comune;
- Lavori utili a ricostruire un edificio danneggiato a causa di eventi quali calamità naturali, purché rientrino nello stato di emergenza;
- Interventi finalizzati a realizzare un agevole spostamento interno di persone con handicap;
- Interventi utili ad evitare incidenti e infortuni domestici all’interno dell’edificio;
- Interventi che servono per prevenire rischi legati a possibili atti quali aggressione, furti e tutti i reati.
Bonus Ristrutturazione per gli interventi antisismici
Chi risiede in una zona ad alto pericolo sismico, ovvero quelle denominate zona 1 e zona 2 può accedere al bonus ristrutturazione e vedere la copertura delle spese per interventi volti ad assicurare la stabilità degli edifici residenziali. In questo caso la detrazione è pari al 50% e vi si può accedere fino al 31 dicembre 2022, per lavori eseguiti a partire dal 1° gennaio 2017. Anche per questa tipologia di interventi il tetto della spesa ammessa è di 96 mila euro per ogni unità abitativa, per ogni anno.