Un bonus ricchissimo per le vetrate panoramiche e le porte blindate. Non serve neanche la pratica ENEA: finalmente arriva il chiarimento tanto atteso
Oggi come oggi, per via dell’aumento dei casi di incursione di ladri anche nelle case dei paesi più isolati che fino a poco tempo fa sembravano i più sicuri, sta aumentando la richiesta di installazione di porte blindate. Queste si distinguono da quelle tradizionali per avere una blindatura, quindi per essere più difficili da aprire senza chiave: in questo modo, ci si sente più sicuri in relazione alla minaccia di furti ed eventi simili.
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Così come sono più sicure di quelle tradizionali, le porte blindate sono anche più costose: per questo motivo, anche nel 2025 il governo italiano ha proposto ed approvato un bonus che consiste in una detrazione fiscale specifica pensata per chi decida di apportare questa importante modifica a casa propria. In merito a questa agevolazione, c’è una novità: non serve più la pratica ENEA.
Bonus porte blindate e vetrate panoramiche: la novità più attesa
Per la prima volta, l’Agenzia delle Entrate è intervenuta in merito alla pratica ENEA necessaria o meno per il bonus porte blindate e vetrate panoramiche. A parlarne è la circolare 17/E del 2023, nella quale viene specificato che è necessario trasmettere telematicamente all’ENEA i dati relativi agli interventi di recupero del patrimonio edilizio che favoriscono il risparmio energetico e per i quali si può richiedere la detrazione dell’imposta lorda. A questo punto, però, molti cittadini si sono chiesti se siano da trasmettere anche le informazioni relative all’adozione di quelle misure con le quali si vuole prevenire il rischio di atti illeciti da parte di terzi come, ad esempio, l’installazione di una porta blindata.
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Questo è da fare se e solo se la porta blindata in questione separa un ambiente riscaldato da un altro freddo, oppure dall’esterno: in questa situazione, si deve presentare all’ENEA una pratica Bonus Casa. Se, però, i lavori sono stati chiusi prima del 2024, quindi nel 2023 o negli anni precedenti, non si può fare più niente: in questo caso, i termini per poter chiedere la remissione in bonus sono scadute.
Se, invece, i lavori sono stati conclusi nel 2024 ma sono scaduti i 90 giorni dalla data di fine lavori, è possibile presentare una dichiarazione tardiva in ENEA chiedendo la remissione del bonus.