Chiunque voglia accedere al Bonus mobili potrà ricevere il contributo in un secondo momento, un vantaggio non indifferente per i cittadini.
Il Bonus mobili (per fortuna) è stato confermato anche per il 2025 ma, come i più ben sapranno, per ottenerlo è necessario segnalare la spesa affrontata nella dichiarazione dei redditi dell’anno successivo a quello dell’acquisto, ricordandosi di applicare la detrazione del cinquanta per cento per un importo massimo di cinquemila euro. In generale, se la mobilia (o gli elettrodomestici) sono stati acquistati nel 2024, lo sconto andrà riportato nella dichiarazione dei redditi di quest’anno e non in quella del 2024. Un dettaglio fondamentale.
Ovviamente per accedere al sostegno economico bisogna rispettare dei parametri ben precisi. Uno tra questi però è cruciale ovvero che i lavori di ristrutturazione siano iniziati dopo il 1° gennaio dell’anno successivo all’acquisto. Non esiste un limite temporale ben definito tra il momento dell’acquisto degli arredi o degli elettrodomestici, i lavori dovranno essere avviati in ogni caso prima del termine dell’anno in cui si vorrà ottenere la detrazione. Il cittadino, quindi, potrà comprare i beni prima e farsi rimborsare poi.
Per chiarire il funzionamento della normativa sottesa al Bonus mobili può essere utile illustrare un esempio concreto. Mettiamo caso che un soggetto (che rientra nei requisiti del contributo) abbia comprato un elettrodomestico o un pezzo d’arredo nel 2024 (per esempio a dicembre 2024), questo potrà beneficiare del sostegno economico nel 2025. Ma solo a una condizione ossia che i lavori di ristrutturazione siano iniziati nel 2025. Di conseguenza potrà accedere alla decurtazione pure nel 2026 se i lavori dovessero essere cominciati nel 2025.
In parole povere, per riassumere, non è obbligatorio acquistare i mobili (o gli elettrodomestici) in concomitanza con i lavori di ristrutturazione, un vantaggio non da poco. La conditio sine qua non, imprescindibile in questo caso, è che i lavori in questione siano stati fatti partire dall’anno successivo all’acquisto.
La detrazione massima del cinquanta per cento, è bene ricordare, andrà indicata nella dichiarazione dei redditi (che riguarda sempre l’anno successivo) e potrà essere legata anche ad altre spese per gli arredi; il contribuente non dovrà superare mai la soglia imposta di spesa di cinquemila euro – ma, non c’è neanche bisogno di dirlo, potrà raggiungerla.
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