Il bonus mobili è ancora valido ma, per usufruirne davvero, è necessario che la fattura sia fatta così. L’errore potrebbe costare molto caro
Nel periodo storico che stiamo vivendo, caratterizzato da un’inflazione sempre pungente e da entrate economiche scarse e al ribasso, i bonus sono una forma di sostegno economico molto apprezzata. Ne esistono di diversi tipi, poiché ognuno è diretto ad una specifica esigenza della platea di beneficiari a cui si riferisce: oggi parliamo del bonus mobili.
La Legge di Bilancio 2025 presenta, tra le altre conferme, anche la proroga del bonus mobili per tutte le prossime 12 mensilità. Nel caso questo venisse ufficialmente confermato, ciò significherebbe che anche nel 2025 sarà possibile ottenere la detrazione al 50% per l’acquisto di arredi e grandi elettrodomestici, purché le spese siano effettuate con pagamenti tracciabili quali carta di credito, di debito o bonifico. C’è però un dettaglio da non sottovalutare: la residenza in fattura.
Bonus mobili, controlla subito la fattura
Per ottenere il bonus mobili, è necessario che al momento dell’acquisto e del pagamento dell’arredo o dei grandi elettrodomestici si informi il venditore della volontà di approfittare di questa agevolazione. Tutte le fatture e gli scontrini relativi a queste spese, infatti, devono obbligatoriamente riportare il codice fiscale dell’acquirente e la natura, la quantità e la qualità dei beni o dei servizi acquistati, nonché e ricevute di pagamento. Nel caso in cui questi dati manchino del tutto o in parte, si può fruire del bonus se e solo se i dati della transazione corrispondono con quelli del contribuente titolare del bancomat con cui è stato effettuato il pagamento.
Per usufruire del bonus mobili, è necessario che l’arredo o i grandi elettrodomestici siano pagati con metodi tracciabili, quindi non sono ammessi i contanti, gli assegni bancari o altri mezzi. I bonifici, invece, se per quanto riguarda la detrazione al 50% è necessario che siano parlanti cioè soggetti a ritenuta, per il bonus mobili invece questa esigenza non sussiste. Le medesime modalità di pagamento e di tracciamento della spesa effettuata sono richieste anche per il pagamento del sevizio di trasporto e di montaggio dell’arredo o dell’elettrodomestico, anch’esse soggette al bonus. In merito alla CILA, invece, se il beneficiario del bonus mobili possiede tutti i requisiti non è necessario che sul documento fiscale appaia il numero di CILA, dato che comunque anche se presente non crea problemi.