Cosa deve riportare la fattura di spesa per il bonus mobili: occhio a questi particolari, i dettagli a proposito di fattura in acconto e saldo
C’è sempre grande attenzione da parte di molti quando ci si concentra su temi come quello inerente al bonus mobili, una misura importante e dalla grande rilevanza, che desta grande curiosità in merito ai particolari da conoscere per eventualmente poterne usufruire: come funziona e qual è la dicitura corretta per quel che concerne la fattura di spesa in caso di fattura in acconto e saldo.
Quando si fa cenno al bonus mobili ed elettrodomestici, si fa riferimento alla possibilità di una detrazione fiscale pari al 50% della spesa che si va a sostenere, legata all’acquisto di mobili ed elettrodomestici che vanno ad arredare un immobile che è oggetto di lavori di recupero del patrimonio edilizio.
La misura è accessibile agli interessati e a coloro che soddisfano requisiti e condizioni del bonus sino al 31 dicembre 2021, ma va detto che mediante la legge di bilancio 2022 quest’ultimo è stato prorogato fino al 2024, sebbene siano stati variati alcuni dettagli. In particolare, il limite massimo di onere su cui applicare la detrazione calerà da 16 mila a 5 mila euro sulle spese sostenute.
Investireoggi.it, che ne approfondisce alcuni dettagli, spiega che uno dei recenti emendamenti alla manovra, che non è ancora in via definitiva, andrebbe ipoteticamente ad innalzare la soglia di spesa a 10 mila euro solo per il 2022.
Va prestata attenzione anche alla modalità di pagamento che sono, si legge, carta di credito o debito e bonifico, mentre non sono ammessi assegni o contati.
Inoltre, Investireoggi.it cita la circolare n.7/E del 2021, relativamente al bonus mobili, con la documentazione che deve essere conservata che riguarda le ricevute dei bonifici, così come quelli di avventura transizione a proposito dei pagamenti fatti con carta di credito o debito, e la documentazione relativa all’addebito sul conto corrente. Inoltre, si legge di fatture di acquisto dei beni, con ulteriori dettagli e specifiche circa la natura, qualità e quantità dei beni e servizi che sono stati acquisiti.
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Bonus mobili, quali documenti servono e la dicitura in caso di fattura in acconto e saldo
Argomento di grande rilevanza, dunque, come detto, quello inerente al bonus mobili, tra le misure già attenzionate da parte degli interessati, che al fine di poterne usufruire devono provvedere alla corretta documentazione da conservare.
Per quel che riguarda le fatture, anche di acconto e saldo, queste al loro interno devono mostrare e riportare alcuni dettagli riguardanti quindi beni e servizi che stati acquistati, e nello specificano, come già detto, natura, qualità e quantità.
A fornire ulteriori preziosi dettagli è Investireoggi.it che replica alla domanda di un lettore circa dei dubbi inerenti la descrizione in fattura onde evitare eventuali problematiche che potrebbero aver luogo con l’Agenzia delle Entrate in caso di procedura non corretta.
Questi sottopone un quesito, spiegando che si trova nella situazione di procede al pagamento della fattura inerente l’acquisto di una cucina completa di elettrodomestici, con la volontà di fare uso del bonus mobili. Il suo dubbio, si legge, riguarda la descrizione in fattura, con il venditore che ha indicato nella descrizione della fattura emessa “acconto vendita merce rif. Contratto n … del …”.
Il lettore spiega che nel contratto viene indicata la merce che è stata acquisita, mentre nella fattura a saldo che verrà emessa poco prima della reale consegna di quanto acquistato, colui che ha venduto ha riferito che metterà in elenco la merce consegnata e richiamerà la fattura in acconto.
In replica, viene spiegato che la fattura di acconto riporta soltanto un richiamo al contratto e non vi è specifica dei dati, ma allo stesso tempo la fattura a saldo riporta tutti i dettagli che sono richiesti, così come le informazioni necessarie di richiamo alla spesa già sostenuta in acconto per i medesimi beni e servizi.
Investireoggi.it spiega ancora che, ad oggi, l’Agenzia delle Entrate non sarebbe entrata nel dettaglio della questione, ma che sarebbe possibile giungere alla conclusione che il tipo di operazione condotta dal venditore, nel caso specifico, potrebbe essere ritenuto giusto e non creerebbe difficoltà al lettore circa la possibilità di usufruire del bonus, giacché non sembrerebbero esserci ostacoli ad eventuali controlli ad opera del fisco.
L’utente, si legge, avrebbe modo di dimostrare la riconducibilità della fattura in acconto alla descrizione, dettagliata, della merce riportata in quella di saldo.