Niente più sofferenze a fine mese, il bonus lavoratori è stato approvato con delle garanzie che soddisfano tutti. Corsa ai benefici!
Che i lavoratori di oggi siano un po’ in affanno, non è un mistero, come anche le giovani risorse del futuro d’altronde. Crisi economica e finanziaria vanno a braccetto davanti l’inflazione galoppante e la stagnazione del sistema. Nonostante il pessimo quadro, si cerca in ogni modo di attuare vantaggiose politiche di Welfare. Così, lo Stato Sociale mette in gioco una misura estremamente vantaggiosa. Basta sofferenze a fine mese, questi lavoratori hanno a disposizione un bonus che una volta approvato, stravolge del tutto la loro situazione!
Si parla di stravolgimenti in positivo, e di questi tempi, sono più che necessari. L’inflazione è una variabile economica che a volte serve nei cicli finanziari, ma ultimamente sta davvero permanendo un po’ troppo a lungo in quello italiano. Dal sapore dolce-amaro, le condizioni economiche dei lavoratori di oggi sono costellate di problematiche non di poco conto. Il punto cruciale è a che a fine mese non si riesce ad arrivare, se non con quella punta di affanno che riduce abbondantemente il tetto di risparmio. Soprattutto davanti a delle sfide del quotidiano sempre più ardue.
Arriva la riforma IRPEF, quella tanto attesa, la quale predispone un decreto attuativo che agisce proprio in funzione di questa categoria sociale. Si tratta di chi ha voglia di fare, ma che nonostante gli sforzi, non si vede dare in cambio quanto effettuato. Per comprendere appieno la novità, bisogna approfondire quanto predispone, ma anche a chi è diretta. È un vantaggio per tutti?
In sostanza, l’IRPEF è quella aliquota che interviene sul reddito delle persone fisiche, in relazione a redditi fondiari e di capitale. In parole povere, si ha a che fare con essa quando in busta paga si intravedono tutte le trattenute presenti nella retribuzione che spetta al singolo cittadino. Ed è qui che si scova il vantaggio perfetto per chi può dire finalmente addio alle restrizioni economiche. La novità cosa prevede? Che ad oggi è meglio assumere che licenziare! Quindi, non solo c’è più lavoro, ma maggiori vantaggi per ambe le parti in gioco.
Si parla di uno sconto che arriva al 120%, ma che può persino aumentare al 130%! Aziende e liberi professionisti possono dormire sonni sereni, perché se nel 2024 si assume e lo si fa con contratti a tempo indeterminato, ecco che la deduzione fiscale avvantaggia questi soggetti che intercorrono il rapporto di lavoro. Soprattutto si sostiene chi è meritevole di aumenti. Quindi, chi si è distinto per il suo lavoro e capacità. Finalmente, un po’ di meritocrazia. Ma anche chi difatti vive situazioni di svantaggio ed ha determinate esigenze. Si interviene anche a favore di chi è in una condizione più fragile.
Agiscono in concerto il Ministero dell’Economia e delle Finanze e quello delle Lavoro e delle Politiche Sociali, Giancarlo Giorgetti e Marina Elvira Calderone. Chi percepisce un reddito d’impresa o è esercente di arti e professioni, può ottenere una maggiorazione cospicua e aumentare il tetto di risparmio, e con esso anche il proprio potere d’acquisto.
Questo può consolidarsi se si assumono più lavoratori con contratto di lavoro a tempo indeterminato. Si persegue un contesto in cui si vuol conquistare la stabilizzazione occupazionale. Tra i destinatari si fa riferimento ad ex percettori del RDC, donne vittime di violenza, genitori single con figli a carico, giovani under 30, ma non si tratta di una possibilità per tutte le aziende. Seppur la platea di destinatari è ampia, vi sono escluse quelle che si trovano in stato di liquidazione ordinaria e giudiziale, cioè queste ultime sono quelle in fallimento.
È necessario che nel momento in cui entra in gioco l’agevolazione fiscale, ci sia un effettivo incremento del numero complessivo di lavoratori del settore. Nello specifico, chi è stato soggetto a trasferimenti, scissioni, cessioni, e così via, non può rientrare tra i “neo-assunti”, di conseguenza non c’è spazio per i furbetti. In conclusione, bisogna assumere gente nuova, non fare giochetti con i dipendenti già presenti.
Infine, ai fini del calcolo della deduzione intervengono salari e stipendi, ancora gli oneri sociali che sono a carico del lavoratore, e ciò che concerne a livello previdenziale ed assicurativo. Quello che si legge in busta paga. Ma è bene evidenziare che non si calcolano buoni pasto, costi per la formazione e l’aggiornamento professionale e quelli inerenti attività di trasferta, come vitto, alloggio e auto aziendale.
Il 2025 sarà l’anno di uno scoppio della bolla speculativa creatasi sull’AI? Alcuni studi mettono…
Se avete intenzione di affittare casa questi consigli potrebbero servirvi per risparmiare: ecco quando scegliere…
Nuovi aiuti per le famiglie con bambini, le istituzioni scendono ancora in campo offrendo un…
Per accedere all'Assegno di Inclusione anche nel 2025 si dovranno rispettare tutti questi nuovi requisiti.…
Tra i settori emergenti con opportunità di alto rendimento c’è il CCUS (Carbon Caputer, Utilization…
Quali sono i maggiori problemi che incontra chi deve cercare un lavoro a 50 anni?…