Il bonus lavoratori ammonta ad una cifra davvero appetibile, vale per più tempo, ma attenzione a non sbagliare, perché a perderlo… ci vuole pochissimo!!
I lavoratori di oggi necessitano di bonus, proprio come quello che stiamo per presentare, ma effettivamente, quanti sono quelli che possono conquistarlo? Si tratta di tanti soldi in ballo, ma attenzione a non fare confusione con alcuni dettagli, perché si rischia di perderlo e con esso tutti i benefici annessi. Si tratta del tentativo più forte di attuare la miglior politica sociale per i cittadini.
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Con Welfare si fa riferimento allo Stato prettamente “sociale”, quello che ha il fine di migliorare la qualità di vita dei cittadini. Adesso come non mai, è necessario utilizzare delle misure “ammortizzatrici” per consolidare questo obiettivo. Poiché la crisi economica perenne, sta gravando sulle tasche dei contribuenti che non hanno più risparmio, figuriamoci guadagno.
Il bonus lavoratori è già in partenza molto apprezzato, perché non solo vale tantissimi soldi, ma facendo un primo spoiler… vale fino al 2027! Come ottenerlo?
Tutto sul bonus lavoratori: requisiti e procedimento per ottenerlo senza guai
Fatto già un piccolo accenno, il 2027 è la data in cui terminerà la sua erogazione, ma non è detto che non ci saranno delle proroghe come spesso accade nella materia dei bonus più efficaci. Ma quali sono i dettagli tecnici, i requisiti, e le conseguenze sul piano fiscale? Potenziamento del Welfare all’estremo, ecco cosa deve sapere il cittadino se lo vuole ottenere senza combinare guai.
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Si parla di una tassazione agevolata che verte sui premi di produttività, e ciò avviene al 5% fino al 2027. Per ottenerlo c’è un limite d’importo annuo di reddito lordo. Il tetto massimo parte da 3 mila euro. Se sono coinvolti pariteticamente dipendenti nell’organizzazione lavoro, la somma può salire a 4 mila euro. I premi vanno erogati nel momento in cui entrano in azione i Contratti Collettivi Aziendali, o quelli Territoriali, secondo quanto previsto dall’art. 51 del DLgs 81/2015235.
Per corrispondere i suddetti premi ci devono essere incrementi misurabili in produttività, redditività, qualità, efficienza e innovazione. La stessa percentuale, il 5%, viene applicata sulle somme erogate come partecipazione agli utili. Le aziende che coinvolgono pariteticamente i dipendenti nell’organizzazione lavoro, possono ottenere uno sconto del 20% rispetto l’aliquota contributiva a carico del datore di lavoro. I premi in questione possono andare fino a 800 euro, senza che la contribuzione gravi sul dipendente.
Ovviamente, il dipendente può decidere come convertire i premi, se come abbonamenti al trasporto pubblico, fringe benefit, o anche buoni pasto. Il tutto, per evitare che le somme facciano reddito. Fiscalmente l’imposta del 5% è posta in alternativa all’IRPEF ordinaria e alle addizionali regionali e comunali. In ogni caso, si può scegliere il regime che fa al caso proprio.
In sostanza, ci sono benefici per i lavoratori, perché la fiscalità è meno pesante e c’è un aumento della retribuzione al netto. Ma questi sussistono anche per le aziende, perché i dipendenti sono più incentivati con le aliquote ridotte, e la produttività incrementa.