Bonus lavoratori: 3000, 4000 oppure 800 euro: vale più anni ma attenzione a non fare confusione

Il bonus lavoratori ammonta ad una cifra davvero appetibile, vale per più tempo, ma attenzione a non sbagliare, perché a perderlo… ci vuole pochissimo!!

I lavoratori di oggi necessitano di bonus, proprio come quello che stiamo per presentare, ma effettivamente, quanti sono quelli che possono conquistarlo? Si tratta di tanti soldi in ballo, ma attenzione a non fare confusione con alcuni dettagli, perché si rischia di perderlo e con esso tutti i benefici annessi. Si tratta del tentativo più forte di attuare la miglior politica sociale per i cittadini.

uomo simbolo lavoratori con bonus in mano focus e sfondo con mano su portafoglio
Bonus lavoratori: 3000, 4000 oppure 800 euro: vale più anni ma attenzione a non fare confusione- Trading.it

Con Welfare si fa riferimento allo Stato prettamente “sociale”, quello che ha il fine di migliorare la qualità di vita dei cittadini. Adesso come non mai, è necessario utilizzare delle misure “ammortizzatrici” per consolidare questo obiettivo. Poiché la crisi economica perenne, sta gravando sulle tasche dei contribuenti che non hanno più risparmio, figuriamoci guadagno.

Il bonus lavoratori è già in partenza molto apprezzato, perché non solo vale tantissimi soldi, ma facendo un primo spoiler… vale fino al 2027! Come ottenerlo?

Tutto sul bonus lavoratori: requisiti e procedimento per ottenerlo senza guai

Fatto già un piccolo accenno, il 2027 è la data in cui terminerà la sua erogazione, ma non è detto che non ci saranno delle proroghe come spesso accade nella materia dei bonus più efficaci. Ma quali sono i dettagli tecnici, i requisiti, e le conseguenze sul piano fiscale? Potenziamento del Welfare all’estremo, ecco cosa deve sapere il cittadino se lo vuole ottenere senza combinare guai.

lavoratore che riceve bonus da datore
Tutto sul bonus lavoratori: requisiti e procedimento per ottenerlo senza guai- Trading.it

Si parla di una tassazione agevolata che verte sui premi di produttività, e ciò avviene al 5% fino al 2027. Per ottenerlo c’è un limite d’importo annuo di reddito lordo. Il tetto massimo parte da 3 mila euro. Se sono coinvolti pariteticamente dipendenti nell’organizzazione lavoro, la somma può salire a 4 mila euro. I premi vanno erogati nel momento in cui entrano in azione i Contratti Collettivi Aziendali, o quelli Territoriali, secondo quanto previsto dall’art. 51 del DLgs 81/2015235.

Per corrispondere i suddetti premi ci devono essere incrementi misurabili in produttività, redditività, qualità, efficienza e innovazione. La stessa percentuale, il 5%, viene applicata sulle somme erogate come partecipazione agli utili. Le aziende che coinvolgono pariteticamente i dipendenti nell’organizzazione lavoro, possono ottenere uno sconto del 20% rispetto l’aliquota contributiva a carico del datore di lavoro. I premi in questione possono andare fino a 800 euro, senza che la contribuzione gravi sul dipendente.

Ovviamente, il dipendente può decidere come convertire i premi, se come abbonamenti al trasporto pubblico, fringe benefit, o anche buoni pasto. Il tutto, per evitare che le somme facciano reddito. Fiscalmente l’imposta del 5% è posta in alternativa all’IRPEF ordinaria e alle addizionali regionali e comunali. In ogni caso, si può scegliere il regime che fa al caso proprio.

In sostanza, ci sono benefici per i lavoratori, perché la fiscalità è meno pesante e c’è un aumento della retribuzione al netto. Ma questi sussistono anche per le aziende, perché i dipendenti sono più incentivati con le aliquote ridotte, e la produttività incrementa.

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