Bonus fino a 1400 euro al mese per le famiglie che hanno un membro con queste patologie

Si tratta di cittadini più in difficoltà e che hanno bisogno di una mano. Questo bonus fino a 1400 euro al mese aiuterà molte famiglie

C’è molta attesa per quella che sarà la nuova legge di Bilancio del governo Meloni. Per il prossimo anno, infatti, potrebbero essere confermate, modificate o addirittura annullate numerose misure economiche in vigore invece nel 2024.

Bonus fino a 1400 euro al mese per le famiglie
Il bonus sarà utile a molte famiglie – Trading.it

Sono moltissime le famiglie che puntano a vedere il rinnovo di alcune misure economiche che risultano essere fondamentali per la propria indipendenza economica e sociale. Per il prossimo anno è prevista poi un nuovo bonus fino a 1400 euro al mese che aiuterà molte famiglie al cui interno vi è un membro con particolari patologie. Vediamo di che cosa si tratta.

Questo bonus è per molte famiglie

Dal 1° gennaio 2025 partirà una nuova prestazione universale in attuazione del “patto per la terza età” previsto dalla legge n.33/2023. Nello specifico saranno una serie di misure che hanno l’obiettivo di promuovere la dignità e l’autonomia, oltre all’inclusione sociale e alla prevenzione della fragilità. Per poter permettere alle famiglie di poter mantenere le migliori condizioni di vita della persona anziana, è prevista una interessante misura erogata dall’Inps. Si tratta di un assegno di assistenza da 850 euro che viene sommato a quello dell’assegno di accompagnamento, fino ad un totale di 1.380 euro, quasi 1.400.

Questo bonus è per molte famiglie
Chi potrà ricevere questo bonus – Trading.it

Come spesso accade per queste tipologie di misure, la prestazione universale sarà esente da imposizione fiscale ed erogata in via sperimentale dal 1° gennaio del 2025 al 31 dicembre del 2026. Lo scopo di tale sostegno è quello di remunerare il costo del lavoro previsto per cura e assistenza, da parte dei lavoratori domestici che assistono alla persona. Inoltre, copre il costo dei servizi di cura e assistenza forniti dalle imprese qualificate. A seguito dell’accertamento da parte dell’Inps che la quota integrativa non sia stata utilizzata, l’Istituto procede alla revoca solamente della quota integrativa: l’assegno di assistenza. Il beneficiario dovrà quindi restituire tale somma, mentre la persona anziana non autosufficiente potrà percepire ancora l’indennità di accompagnamento.

Tale misura  è quindi riconosciuta a una persona anziana non autosufficiente con età di almeno 80 anni. Un altro requisito necessario è quello di avere un livello di bisogno assistenziale gravissimo, oltre ad un Isee non superiore a 6.000 euro. Infine, è necessario avere una titolarità dell’indennità di accompagnamento, dunque il possesso dei requisiti per poter ottenere questo beneficio. Si tratta dunque di un’importante misura economica che potrà dare una mano a numerose famiglie in cui sono presenti persone anziane non autosufficienti.

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