Bonus figli: cambia tutto col quoziente familiare, cifre diverse e novità congedi

Ondata di novità per chi ha figli: il bonus viene stravolto per intero. Nuovo quoziente, come ottimizzare le entrate senza perdere occasioni.

Via alla nuova manovra economica varata dal Governo, il Consiglio dei Ministri ha le idee chiare, i cittadini sapranno coglierle al volo? Il tasso di natalità in Italia non è dei migliori. Sono sempre meno le famiglie che decidono di costruire un nido, ma questo non significa che non ce ne siano a prescindere. Senza ombra di dubbio, avere dei sussidi e dei sostegni è quel che serve alla maggior parte di loro, ma il quoziente familiare con le sue nuove cifre e le novità in merito ai congedi, rappresentano una risposta adatta alle loro esigenze?

Cosa cambia per il bonus figli
Interventi di Welfare e aiuti familiari: aggiornamenti imperdibili (@Canva)- Trading.it

Perché in Italia si fanno sempre meno figli? La risposta è semplice, non ci sono risorse economiche. Sempre meno giovani adulti che dovrebbero costruire il loro nido, riescono a consolidare l’obiettivo. Ciò accade perché non tutti hanno un posto di lavoro fisso, o comunque possono vantare della stabilità finanziaria che serve.

Se non si riesce a pagare le bollette a fine mese, come si può pretendere di riuscire a sostentare le esigenze della prole? La situazione è questa, ma il Consiglio dei Ministri cerca una soluzione per contenere questa condizione di disagio sociale. Laddove un Paese non garantisce queste condizioni, si può dire di tutto, meno che si tratti di un Welfare attivo.

Cosa comporta il nuovo quoziente? Innanzitutto, oltre alla suddetta questione, c’è un nuovo strumento di cui possono usufruire i genitori, ma come sempre non si tratta di una condizione per tutti. Ci sono dei requisiti da soddisfare, entro tempi ben stabiliti, e chi possiede questi elementi, può ottenere nei vantaggi senza precedenti.

Congedi extra o extra perdita? Novità da non perdere sul bonus figli

Se non si pone la giusta attenzione alle novità, si ha un’extra perdita da far rosicare, e non poco. Il bonus figli è sicuramente quella misura di Welfare che più piace alle famiglie. L’aspetto interessante è che non abbraccia solo i nuclei in difficoltà, ma anche chi non sta così male, ma comunque è in uno stato di esigenza. Quindi, si ha a disposizione una novità che è diretta ad una platea maggiore di contribuenti, e le somme percepite possono raggiungere fino a 1000 euro.

I principali cambiamenti nel bonus figli
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Entra in gioco la Carta dei nuovi nati, uno strumento che può essere ottenuto da famiglie con bambini appena nati. Il valore di questo contributo è di ben 1000 euro, per percepirlo è però necessario soddisfare i requisiti ISEE richiesti. Si tratta di avere una “fotografia economica” che non eccede i 40 mila euro l’anno. Il tetto massimo in questione è molto conveniente, perché permette ad una platea più estesa di ottenere il suddetto beneficio. Ma non finisce qui, perché c’è anche il quoziente di calcolo in azione.

La misura assume il nome di “pacchetto natalità” per cui sono previsti circa 1,5/1,7 miliardi di euro. Dopo i tagli del cuneo fiscale e dell’Irpef, c’è un potenziamento de congedi parentali, più risorse per le iscrizioni agli asili nido, insieme al rifinanziamento del Fondo prima casa e quello per le non autosufficienze. Senza dimenticare nel novero della nuova manovra economica varata dal Governo, le misure a sostegno degli indigenti in relazione ai beni di prima necessità, e la Carta dedicata a te.

Insomma, si tratta di un pacchetto molto vantaggioso per le famiglie, ma c’è dell’altro. Perché lo stesso ISEE può essere utilizzato per ottenere l’Assegno unico, e gli stessi congedi con l’aumento dell’80% vengono percepiti per tre mesi, non più due. Ma la vera chicca della nuova manovra economica, è il già citato quoziente familiare, è un elemento di calcolo che nella formula, favorisce le famiglie numerose.

Significa che le famiglie con tanti figli posseggono delle detrazioni maggiori, una scontistica legata al reddito e al numero di figli. Quindi, maggiore è il reddito, meno sono i vantaggi, e viceversa. In sostanza, si riduce il tetto limite di 120mila euro, sopra al quale si prevede un décalage che può conquistare l’azzeramento a 240mila euro.

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