A sei ore dall’apertura del servizio, la piattaforma smette di erogare il Bonus figli. I genitori insorgono e chiedono l’intervento delle istituzioni.
Tra gli strumenti di sostegno economico destinati alle famiglie, uno dei più importanti è senza dubbio il Bonus figli. Questo viene erogato dalle istituzioni soprattutto per fornire un aiuto a quei genitori che si ritrovino sormontati dalle spese, in particolare quando si tratta di dover iscrivere i loro bambini all’asilo nido. Grazie alla piattaforma Efamily il processo è stato ulteriormente snellito ma dopo solamente sei ore di attivazione del servizio i pagamenti sono stati bloccati. La furia di mamme e papà al momento è incontenibile.
Sono state ore concitate, martedì scorso, quando alle quindici è stata aperta la finestra temporale per la richiesta del contributo. A quanto pare, per mezzo del Fondo Sociale Europeo, sarebbero stati messi a disposizione un totale di 4 milioni e ottocentomila euro per l’anno scolastico 2024-2025 ma non sono bastati per tutti. In ogni caso, l’importo mensile massimo da concedere a chiunque sia riuscito a inoltrare la propria domanda sarà massimo di quattrocento euro mensili, per un totale di undici mensilità.
Bonus Nido, fondi esauriti in poche ore e domande bloccate: cos’è successo
Caos e delirio martedì 26 novembre un po’ in tutta la Regione Lazio. Il motivo? La piattaforma Efamily, grazie a cui l’amministrazione ha messo a disposizione il Bonus Nido, ha smesso di erogare il contributo a sole sei ore dall’attivazione. Il portale tra l’altro ha reso impossibile l’accesso dopo pochissimo tempo e in tanti non sono riusciti a inserire la propria domanda. Palpabile la delusione tra i genitori, che ora sperano in secondo intervento da parte delle istituzioni, considerando anche i malfunzionamenti verificatisi.
Difficile comunque che vengano predisposti fondi addizionali, oltre ai quattro milioni e ottocentomila euro stanziati via Fondo Sociale Europeo, nonostante lo scorso anno ne siano stati resi disponibili ben undici – e comunque insufficienti. Basta pensare che solamente a Roma il valore complessivo delle rette annuali supera i settanta milioni di euro, in città i bambini iscritti ai nidi comunali e convenzionati sono circa diciassettemila.
Questi i dati riportati dal fisico e divulgatore scientifico, Giorgio Sestili, che ai microfoni della redazione del Corriere della Sera ha sfogato tutta la propria frustrazione, parlando per tutte le famiglie escluse: “Doveva essere un’occasione di sostegno si è trasformata, ancora una volta, in una corsa disperata e frustrante per accaparrarsi le briciole di finanziamenti”.