Una cosa è certa, c’è molto fermento. Si parlerebbe di una sostanziosa crescita del bonus 200 euro.
Mentre si attende il taglio del cuneo fiscale 2023, un nuovo decreto dovrebbe quintuplicare il bonus appena citato. Vediamo cosa bolle in pentola al governo.
L’idea che sta prendendo piede è quello di ripetere l’erogazione già avvenuta in luglio per altri cinque mesi, da agosto a dicembre, aumentando rapidamente il complessivo degli stipendi. 200 euro moltiplicati per cinque, vale a dire 1000 euro in più.
Bonus 200 come riforma strutturale
Quindi, cinque mesi con importo dello stipendio maggiorato, una copertura fino alla conclusione del 2022. Uno scenario che potrebbe convincere gli addetti ai lavori alla realizzazione di una neo riforma fiscale in grado di tracciare crescite sostanziali
A partire da agosto potrebbero arrivare 200 euro per lavoratori, pure pensionati, in vista di una riforma fiscale che sia la base di strutturali crescite delle retribuzioni per ciascun lavoratore.
Ci sarà da intendersi nei prossimi mesi se occorrerà seguire le medesime disposizioni previste a oggi. Attualmente il bonus 200 euro viene percepito automaticamente da specifiche tipologie di lavoratori. Ad altri spetterà inoltrare una richiesta ad hoc.
A chi spetta il bonus
Nella fattispecie, il bonus da 200 euro giunge automaticamente a:
- lavoratori dipendenti;
- pensionati;
- beneficiari di reddito di cittadinanza aventi retribuzione annua lorda non al di sopra dei 25mila euro;
- lavoratori dello spettacolo, che durante il 2021 abbiano percepito il bonus 2.400 euro ai sensi del Decreto Sostegni e che abbiano effettuato il versamento almeno di 50 contributi diurni;
- disoccupati con Naspi e Discoll, che il 30 giugno abbiano percepito i 200 euro assieme alle prestazioni per la disoccupazione.
Coloro che inoltreranno l’istanza per il bonus saranno:
- badanti, colf e dipendenti domestici;
- dipendenti stagionali, con contratto a scadenza, che abbiano lavorato per almeno 50 giornate nel 2021 e contino su una retribuzione che non superi i 35mila euro;
- lavoratori autonomi e professionisti registrati alle amministrazioni previdenziali Inps;
- lavoratori autonomi senza partita Iva, non registrate ad altre tipologie previdenziali vincolanti;
- chi svolge lavori di vendite a domicilio;
- titolari di contratti Co. Co. Co.;
- figure professionali registrate presso istituzioni che gestiscono tipologie vincolanti di previdenza e assistenza.
Nel 2023 arriva il taglio cuneo fiscale 2023
Il bonus 200 euro alla quinta potenza, dispensato tra agosto e dicembre 2022, sembrerebbe, a oggi, l’alternativa ideale per rinforzare la sostanza delle retribuzioni in modo rapido, dando così nuova linfa al potere d’acquisto dei lavoratori.
Una disposizione che dovrebbe vedere il suo termine alla conclusione del 2022. Nel 2023 largo al taglio del cuneo fiscale. Una strategia del governo per diminuire il peso delle tasse sui lavoratori, accrescendo, in questo modo, la somma netta degli stipendi.
S’immaginano crescite di circa 70-80 euro al mese per ogni busta paga.