Bonus e voucher per le famiglie italiane che hanno bisogno di aiuto per coprire le spese di badanti e operatori che si dedichino all’assistenza domiciliare.
A partire da oggi il consiglio è quello di controllare attentamente il sito della propria Regione e del Comune di residenza. Esistono aiuti per chi ha bisogno di assistenza domiciliare continua e non tutti ne sono a conoscenza. Prendete carta e penna e segnatevi tutto ciò che occorre.
Avere in casa una persona disabile o non autosufficiente comporta dei sacrifici importanti tali da richiedere il più delle volte il supporto di una/un badante o di operatori specializzati in assistenza domiciliare. Non tutte le famiglie hanno la possibilità di restare 24 ore su 24 in casa ad assistere chi vive con loro e non può fare nulla senza un aiuto. Spesso si fanno i turni per non lasciare mai sole le persone non autosufficienti, altre volte si ricorre a familiari che non vivono in casa. Il più delle volte, però, non ci sono altre vie d’uscita che badanti e assistenti domiciliari. E per sostenere queste spese, le famiglie devono fare ancora sacrifici perché i costi non sono esigui.
Le istituzioni politiche sono attente a questo problema che riguarda migliaia di famiglie ed esistono leggi create apposta per difendere le categorie svantaggiate, si pensi alla 104 del 1992 per fare solo un esempio. E poi ci sono Regioni e Comuni che mettono a disposizione risorse e aiuti concreti a chi ne ha davvero bisogno. Ecco perché è bene che facciate molta attenzione a ciò che leggerete.
Bonus e Voucher per assistenza domiciliare: dove (e come) richiederli
I Bonus e i Voucher per l’assistenza domiciliare sono rivolti ai familiari di persone anziane o disabili che necessitano di assistenza a domicilio. Per ottenerli occorre prima dimostrare le reali condizioni economiche e l’accertamento della non autosufficienza della persona assistita. Non sono pochi i Comuni che offrono voucher per l’assistenza domiciliare, che tendono a coprire parte dei costi per l’assunzione di badanti. Alcuni esempi: in Lombardia esistono diverse forme di contributo per l’assistenza domiciliare, inclusi voucher sociali e altre forme di sostegno economico per le famiglie che assumono badanti. Tali sussidi possono essere utilizzati anche per l’assistenza domiciliare privata. Il Comune di Milano offre sostegni economici che potrebbero estendersi anche alle badanti non italiane.
La Regione Lazio, invece, ha previsto programmi di assistenza domiciliare integrata e forme di sostegno economico per le famiglie con disabili gravi o anziani. E poi ci sono Comuni e Regioni che promuovono incentivi al lavoro domestico, che possono includere anche l’assunzione di badanti straniere. Questi incentivi possono garantire l’assunzione con contratto regolare che garantisca i diritti del lavoratore, alcune amministrazioni locali offrono infatti agevolazioni fiscali per chi assume lavoratori domestici a tempo pieno o part-time, in particolare per le badanti straniere, a condizione che il contratto sia regolare.
Alcune cooperative sociali che forniscono servizi di assistenza domiciliare possono essere convenzionate con gli enti locali e possono quindi applicare tariffe agevolate. Ad esempio, il Comune di Roma ha attivato diverse convenzioni con cooperative e associazioni di assistenza domiciliare e dunque i costi per chi ha bisogno di aiuto sono molto più bassi.
La Regione Campania, la Regione Piemonte e la Regione Toscana offrono contributi o riduzioni delle tariffe per i servizi di assistenza domiciliare a famiglie con reddito basso o in condizioni di particolare difficoltà economica. E anche in questi casi, la badante può essere straniera, purché venga assunta regolarmente.
Per ottenere bonus e voucher occorre informarsi presso il proprio comune di residenza all’ufficio del servizi sociali. Vi consigliamo poi di consultare il sito della vostra Regione: solitamente si possono trovare bandi o programmi specifici per l’assistenza domiciliare.