Non tutti sono a conoscenza di un vantaggioso Bonus di 815 euro, per coloro che risultano iscritti alla Gestione Separata INPS.
La Legge di Bilancio 2021 ha introdotto, per il triennio 2021- 2023, un beneficio specifico per i lavoratori autonomi.
Si tratta dell’Indennità Straordinaria di Continuità Reddituale e Operativa, la cd. ISCRO, una sorta di ammortizzatore sociale. Una misura davvero vantaggiosa in questo difficile periodo di crisi che ha colpito soprattutto i lavoratori autonomi.
Attenzione, però, perché tra qualche settimana scadrà il termine di presentazione delle domande per questo Bonus di 815 euro. Chiunque voglia usufruirne per l’anno in corso, dunque, deve affrettarsi.
Analizziamo il contenuto della Legge di Bilancio e scopriamo tutti i requisiti per richiedere tale agevolazione.
Per tutte le informazioni relative alla misura, consulta il seguente articolo: “ISCRO 2022: cos’è e a chi spetta l’aiuto del Governo“.
Bonus di 815 euro: a chi è rivolto?
Fino al 31 ottobre è possibile presentare richiesta per l’ISCRO, il Bonus di 815 euro destinato esclusivamente agli iscritti alla Gestione separata INPS e ai lavoratori autonomi. Grazie al provvedimento contenuto nella Legge di Bilancio 2021, tali categorie di lavoratori avranno la possibilità di percepire, per 6 mesi, un contributo mensile di importo compreso tra i 250 e gli 800 euro al mese.
La decorrenza è immediata, perché i soldi inizieranno ad essere accreditati già dal primo giorno successivo a quello di presentazione della domanda.
La categoria dei possibili percettori del Bonus è abbastanza estesa, perché comprende tutti gli iscritti alla Gestione separata e tutti i lavoratori autonomi in generale, anche i liberi professionisti o i soci degli studi associati.
Non perdere il seguente approfondimento: “INPS, bonus fino a 800 euro: tutti i lavoratori che possono sorridere“.
Ulteriori requisiti
Ovviamente, lo status di lavoratore autonomo non basta per l’erogazione del Bonus di 815 euro. La disciplina normativa, infatti, richiede ulteriori requisiti specifici. Innanzitutto, il lavoratore richiedente non deve già percepire altri sussidi statali, tra cui il Reddito di Cittadinanza. Inoltre, l’ISCRO non spetta a chi è andato in pensione. È necessario, poi, che il lavoratore autonomo possieda una partita IVA aperta da almeno 4 anni e attiva al momento di presentazione della domanda.
Un altro requisito fondamentale è la mancanza di pendenze col DURC, cioè col Documento Unico di Regolarità Contributiva. In sostanza, bisogna aver sempre versato regolarmente tutti i contributi obbligatori.
La Legge di Bilancio, infine, stabilisce delle condizioni reddituali e di fatturato, senza le quali non è possibile ricevere il Bonus di 815 euro. È richiesto, infatti, un reddito del 2021 minore del 50% della media dei redditi da lavoro autonomo percepiti negli anni 2018, 2019 e 2020 e non maggiore di 8.145 euro.
Bonus di 815 euro: come si calcola?
Gli interessati devono sapere anche che l’importo del Bonus è variabile. Esso, infatti, è uguale al 25% dell’ultimo reddito prodotto dal lavoratore dipendente, però considerato in relazione agli ultimi 6 mesi e non sull’intera annualità. I suddetti redditi devono essere portati in autocertificazione dagli interessati.
Per presentare la domanda, si può procedere telematicamente, tramite il sito web dell’INPS. Per accedere, l’interessato deve essere in possesso delle credenziali SPID, CIE o CNS. In alternativa, si può chiedere l’assistenza di un Patronato. È fondamentale, per ricevere il Bonus per l’anno in corso e non dover attendere il 2023, che le domande pervengano non oltre il 31 ottobre.