Sul bonus dei 200 Euro pensato dal Governo si stanno ipotizzando diverse soluzioni. Anche e soprattutto per i lavoratori autonomi.
Ma non dobbiamo stupirci se, ancora una volta, questa misura ideata per aiutare le famiglie nel Decreto Aiuti diventerà una “beffa”. Siamo ancora lontani dall’intascare una bella banconota, e già qualcuno ha sollevato molti dubbi e perplessità. Le ultime notizie ipotizzano addirittura cifre diverse a seconda della categoria a cui sarebbe destinato il bonus.
Non solo, anche le modalità di erogazione dei 200 Euro non sono completamente “trasparenti”. Da una parte, è chiaro che chi ha una busta paga o una pensione riceverà il benefit in maniera automatica. Le tempistiche previste sono quelle del 1 luglio, quindi i lavoratori – del pubblico o privato – si ritroveranno con una 14ma bella corposa, perché le due misure arriveranno con lo stesso cedolino. Ma tutti gli altri?
L’unica cosa che sembra sia certa è che i 200 Euro andranno a tutti i lavoratori – ma anche disoccupati e percettori di RDC – che non superano i 35 mila Euro di reddito. Fin dal primo momento in cui è stata varata la misura, non è stato chiaro chi sarebbe stato escluso dal benefit. Fortunatamente, alcune forze politiche sono intervenute e hanno inserito nella platea dei beneficiari anche i lavoratori stagionali, le colf e gli autonomi.
Ma oltre a dettagli tecnici che ancora devono essere dichiarati, c’è un altro “nodo” da sciogliere, e che suscita dubbi e critiche. Infatti, l’impianto normativo che regola il bonus da 200 Euro prevede un’opzione che lascerà l’amaro in bocca a molti. Più nello specifico, “alla fine dell’anno, i sostituti di imposta – cioè i datori di lavoro o INPS – effettueranno una verifica in ordine alla spettanza della misura. Se da tale controllo dovesse emergere che l’Una tantum non è dovuta, i medesimi sostituti devono provvedere al recupero dell’importo in 8 rate mensili, di pari importo, a partire dal cedolino paga che contiene il conguaglio”.
In sostanza, l’accredito sarà automatico per (quasi) tutti, ma se il lavoratore guadagna più del previsto, dovrà restituire quanto gli è stato versato. Non si tratta di un danno “grave”, ma spicca la modalità “tipica italiana” del concepire le cose. Un po’ “alla carlona”, con procedure arzigogolate e di ambigua applicazione e/o comprensione.
La speranza è che da qui a luglio – che non è poi così lontano – tutte queste problematiche vengano risolte e che il Bonus da 200 euro faccia “semplicemente” il suo lavoro, ovvero dare un po’ di respiro agli italiani in difficoltà.
Attenzione a DSU e ISEE perché forse state pagando più del dovuto le bollette di…
Saranno in molti a riceverlo. Arriva il bonus 1500 euro ai figli: lo Stato vuole…
Arriva una buona occasione per i liberi professionisti. Con il Bonus 100 euro, le partite…
La pensione potrebbe corrispondere alla metà dell'ultimo compenso percepito. Di cosa bisogna essere al corrente…
Nel 2025 arriverà il tanto atteso bonus badanti. Gli importi sono interessanti, ma i requisiti…
Tramite una circolare pubblicata da poche ore, l’Agenzia delle Entrate fornisce chiarimenti sul Bonus Natale…