Bonus casa, ci sono 5 errori da non commettere e che possono portare anche a perdere l’agevolazione. Scopriamo insieme quali sono.
I bonus sono un buon aiuto, ormai da diversi anni, per coloro che, anche causa delle ultime vicende politico-economiche, hanno avuto difficoltà dal punto di vista finanziario.
L’inflazione sta creando non pochi problemi a imprese e famiglie, e molti beni, anche primari, sono aumentati, per cui se lo stipendio resta lo stesso, le difficoltà crescono. Il governo sta cercando di far fronte alle suddette difficoltà di chi vive in una situazione economica non florida, introducendo nuovi bonus e mantenendone altri, magari con una serie di modifiche che riguardano, importi, modalità, accessibilità.
Tra i bonus attivi, c’è quello dedicato alla casa e alla ristrutturazione di essa. Ristrutturare la propria abitazione è un momento molto bello, in cui si può esprimere a pieno la propria creatività, si può renderla come la si desidera cambiando ciò che ormai è vecchio e obsoleto, apportando lo stile preferito e rinnovando anche l’energia.
Il bonus ristrutturazione è molto utile per realizzare questo desiderio, ma attenzione a non commettere 5 errori che potrebbero farvelo sfuggire.
Per far sì di ottenere il bonus ristrutturazione, bisogna eseguire il pagamento tramite bonifico e la causale deve essere “ristrutturazione”.
È essenziale tenere a mente di indicare nel bonifico parlante: causale versamento, codice fiscale di chi beneficia del bonus (che consiste in una detrazione), numero partita IVA o codice fiscale della persona a cui si invia il bonifico. Se dovessero esserci errori nel bonifico, si perderà l’incentivo. Se il richiedente dovesse eseguire un bonifico ordinario invece del parlante, o inserisca dati scorretti nel bonifico, bisognerà chiedere una dichiarazione sostitutiva di atto notorio all’impresa che percepisce l’accredito.
Si tratta di una dichiarazione atta a confermare che il pagamento è stato ricevuto ed è stata contabilizzata nelle attività aziendali. Attenzione anche al fatto che il mittente del bonifico sia diverso dal reale beneficiario del bonus. Nel bonifico si devono inserire i dati identificativi e il codice fiscale di chi beneficia della detrazione.
Altro errore, se non si presentano le fatture dei lavori di ristrutturazione, si perde il diritto alla detrazione. Attenzione anche a verificare che sia compilata perfettamente. Altra cosa da controllare è che i lavori siano conformi alle leggi urbanistiche ed edilizie del Comune di competenza. Anche in questo caso, nel caso in cui non lo fossero, si andrebbe a perdere il diritto al bonus. Si può, comunque, chiedere, in caso, una sanatoria.
Per i lavori edili che hanno avuto inizio nel maggio 2022, e il cui importo superi i 70 mila euro, oltre al DURC, la detrazione sarà concessa esclusivamente se nell’atto di affidamento dei lavori si specifica che l’azienda attua ai lavoratori contratti collettivi del settore.
Se manca il DURC, la detrazione è annullata. Se nelle fatture non è presente l’indicazione del contratto CCNL, è possibile eseguire una sanatoria. Tramite una dichiarazione sostitutiva rilasciata dall’azienda, si garantisce l’attuazione del suddetto contratto.
Infine, se non si invia comunicazione alla ASL per assicurare la sicurezza dei cantieri, se prevista, prima che i lavori inizino, pena il decadimento della detrazione.
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