Aumentare la propensione marginale al risparmio è possibile con il bonus casa e le spese detraibili, quali limiti.
Conoscere i limiti legati al bonus casa e alle spese detraibili permette ai contribuenti che possono ottenerli, di prevedere come gestire i loro acquisti nel tempo. Significa stimare le proprie condizioni economiche rispetto un quadro generale coerente ai propri interessi. I due obiettivi possono essere conseguiti facilmente, ma ciò va fatto nella maniera giusta.
Con un esempio concreto, si conoscono le limitazioni vigenti legate ai due obiettivi: bonus casa e spese detraibili.
Come si deve comportare una persona nel caso in cui stesse ristrutturando la prima casa spendendo 96 mila euro, senza figlia a carico? Di norma potrebbe detrarre solo 7 mila euro l’anno per 10 anni. Ma ecco che subentrano gli altri quesiti.
C’è lo stesso importo, se si fanno interventi in cui si crea spazio nel plafond? Ancora ci si domanda se si possono sostenere altre spese di ristrutturazione, sempre tenendo conto dei limiti di spesa in relazione al reddito e alla detraibilità sulle quote pluriennali. Ma cosa succederebbe se dal 2026 il reddito limite scendesse a 75 mila euro?
L’analisi inizia con tante domande, ma tutte legate ad interventi per cui si vuole capire quanto ci si può spingere con le risorse che si posseggono, e quanto poi di contro rientrerà in tasca sottoforma di detrazione. Le limitazioni sono legate ad indicazioni specifiche, le quali ad oggi sono state aggiornate.
Con la situazione presentata, si evince un calcolo di spesa che tiene conto di un importo di base di 14 mila euro a cui si applica il coefficiente di 0,5, per un massimo di spese a cui si potranno applicare le detrazioni fiscali. Nel caso in questione, interviene la Manovra 2025, per cui chi ha redditi oltre i 75 mila euro, ha dei vincoli nell’utilizzo delle detrazioni IRPEF.
Nella Legge n. 207 del 2024 al comma 10, sono inserite tutte le regole da osservare. Infatti, se la ristrutturazione è stata effettuata nel 2025 per una spesa agevolata fino a 96 mila euro, la detrazione per la prima casa è al 50%, ma dal 2026 si scende a quota 36% spalmata su 10 anni con importo uguale.
Ma nel caso in esame, avendo dei redditi oltre i 75 mila euro, c’è il massimo detraibile che sosta a 7 mila euro, non di più. Questo vale sia quest’anno, che il prossimo. Ma cosa prevede nel concreto la normativa?
Che ai fini del conteggio dell’ammontare finale degli oneri e delle spese da detrarre, in relazione a spese con una detrazione divisa in più anni, hanno rate di spesa riferite a ciascuno di questi. Per cui se nel 2026 si sfora sempre il range di 75 mila euro, non si avranno detrazioni piene. In caso contrario non ci saranno più limiti alle spese detraibili, e i rimborsi cresceranno. Insomma, è tutta una questione di reddito!
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