Bonus Casa, come funziona nello specifico, chi paga e pro e contro di questa misura dedicata alla ristrutturazione.
I bonus sono stati i grandi protagonisti degli ultimi anni, e sin dall’avvento del Covid19, si sono dimostrati un valido aiuto per sostenere imprese, famiglie e professionisti.
![concetto di bonus casa](https://www.trading.it/wp-content/uploads/2025/02/Bonus-casa-08022025-trading.it_.jpg)
Gli incentivi offrono la possibilità di integrare le proprie risorse economiche, in un momento in cui la crisi continua a imperversare, con l’inflazione che sembra non voler retrocedere. Anche i rincari, un po’ in tutti i settori, pesano sul portafogli e si fatica ad arrivare a fine mese. Per arrivarci, infatti, l’unico modo è risparmiare, fare delle rinunce.
In un contesto del genere, si introducono, come detto, i vari bonus messi in campo dallo Stato. Tra questi, c’è il Bonus Casa, che è un incentivo legato alla ristrutturazione edilizia e alla riqualificazione dal punto energetico.
Si tratta di un bonus che supporta chi necessita di eseguire interventi nella propria abitazione. Questo incentivo consente di detrarre il 50% delle spese sostenute, entro un tetto massimo pari a 96.000 euro. Ma approfondiamo ulteriormente vantaggi e svantaggi del bonus, e non solo.
Bonus casa: pro e contro della misura, chi può pagare e come funziona, in dettaglio
Forse non tutti ne sono a conoscenza, ma le norme del nostro Paese prevedono detrazioni fiscali, per eseguire degli interventi edilizi, anche se sono altri a supportare le spese.
![soldi, concetto bonus casa](https://www.trading.it/wp-content/uploads/2025/02/Bonus-casa-08022025-trading.it-copia.jpg)
Se si desidera ristrutturare casa, le spese possono essere affrontate da genitori, conviventi o coniugi del proprietario dell’abitazione, ma ci sono delle condizioni cui sottostare. I genitori possono comprare una casa e intestarla al figlio, sfruttando il bonus prima casa, per cui si prevede un’imposta di registro del 2%, al posto del 9%, una tassa ipotecaria di 50 euro e idem per quella catastale, e la riduzione IVA al 4%, invece del 10%, se si compra l’immobile dal costruttore.
Il figlio cui viene donato l’immobile non deve già avere altre proprietà immobiliari e deve cambiare residenza entro 18 mesi dall’acquisto. Un genitore che affronta le spese per ristrutturare l’abitazione del figlio, può ottenere la detrazione, ma deve vivere col proprietario di casa.
In sostanza, genitore e figlio devono essere già conviventi dall’inizio degli interventi edili, oppure quando avviene il pagamento delle spese per la ristrutturazione. Possono essere ammessi a beneficiare delle detrazioni, oltre al coniuge, parenti entro terzo grado e affini entro il secondo, nonché il convivente di fatto.
La convivenza deve essere dimostrata attraverso dichiarazione sostitutiva di atto notorio. Sarà il genitore o altro familiare sopraccitato, che beneficia della detrazione, a doversi intestare fatture e pagamenti. I versamenti devono essere eseguiti con un bonifico parlante, in cui inserire il codice fiscale del beneficiario della detrazione.
La detrazione può essere ottenuta anche se le autorizzazione edilizie sono intestate al proprietario di casa e non al membro della famiglia che convive con lui/lei. La convivenza non deve continuare per tutto il periodo in cui si beneficia del suddetto sconto.