Bonus da 1.143 euro in busta paga per i lavoratori con determinati redditi e questa volta non si tratta di redditi bassi.
Da Gennaio 2022 in vigore la nuova Riforma fiscale che prevede un nuovo sistema di tassazione. Le nuove disposizioni sono state approvate nella Legge di Bilancio e riflettono in modo diverso nella busta paga dei lavoratori in base al reddito annuale lordo. A beneficiare della nuova tassazione, soprattutto, saranno coloro che percepiscono redditi medio – alti, ma subirà un cambiamento l’intero impianto dei cedolini paga.
Riforma fiscale: approvata in CDM con revisione IRPEF, IMU, catasto e cuneo fiscale
Ad evidenziare tale situazione, gli specialisti della Fondazione Studi Consulenti del lavoro che hanno effettuato un analisi di tutte le variazioni e novità. Nello specifico da gennaio 2022 sono operativi i nuovi scaglioni di reddito e le aliquote IRPEF, come anche le nuove modalità di calcolo delle detrazioni per pensioni, lavoro dipendente e novità anche sulle modalità di calcolo del “bonus 100 euro”.
Riforma IRPEF, IRAP e cuneo fiscale: chi ci guadagna di più
Tra le tante novità, emerge quella dell’abrogazione dell0ulteriore detrazione fiscale per i redditi di lavoro dipendenti e assimilati, ne caso in cui il reddito complessivo sia superiore a 28.000 euro e fino a 40.000 euro. In effetti, ai dipendenti con un reddito lordo annuo inferiore a 34.996 euro, sarà riconosciuto un esonero contributivo parziale. Questa categoria di lavoratori potrà ottenere un bonus fino a 1.143 euro.
Infatti, gli impatti sulle buste paghe dei dipendenti subiranno modifiche rilevanti perché tutte le novità indicate, determineranno una differente applicazione delle ritenute fiscali e del bonus. Quindi, beneficeranno della manovra fiscale maggiormente i redditi medio – alti.
Inoltre, dal primo marzo sarà erogato direttamente dall’INPS sul conto corrente del richiedente l’assegno unico universale per i figli. L’assegno data la sua universalità è concesso a tutti i nuclei familiari con figli, con e senza ISEE. Il valore massimo è di 175 euro al mese fino a 25 euro al mese per i figli maggiorenni fino a 21 anni di età.
I figli devono essere considerati fiscalmente a carico, cioè devono far parte del nucleo familiare ai fini ISEE e fino a 24 anni sono considerati a carico se hanno un reddito lordo annuo inferiore a 4.000 euro. Dopo i 24 anni sono considerati a carico se hanno un reddito uguale o inferiore a 2.840,51 euro. Inoltre, precisiamo che se la domanda è inoltrata entro giugno 2022, si ricevono anche gli arretrati a partire da marzo. La domanda dell’assegno unico si può già inoltrare attraverso la piattaforma INPS con le credenziali SPID, CNS o CIE.
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