Bonus bollette 2025, come funziona e a chi è destinato: rimborsi diretti, cifre e modalità.
Il tema bollette continua a restare uno degli argomenti più caldi nel nostro paese, complici anche gli innalzamenti dei prezzi e dei costi cui abbiamo assistito negli ultimi tempi. Sono molte le famiglie che faticano a pagare le utenze a fine mese e che, dunque, necessitano dell’aiuto dello Stato per fronteggiare tale situazione. Andiamo dunque a chiarire come funzionerà il bonus bollette 2025: modalità, cifre e rimborsi, a chi è destinato?
Da ormai alcuni anni il Governo ha deciso di attuare una serie di interventi per sostenere i cittadini in difficoltà. Sono, così, stati erogati bonus di diverso genere e destinati a categorie differenti di persone. Taluni seguono requisiti imprescindibili, come l’ISEE, altri abbracciano una platea più vasta. Al centro dell’attenzione c’è, ancora una volta, il tema bollette e il relativo bonus che bisogna conoscere nel dettaglio: il chiarimento.
Bonus bollette 2025: a chi è destinato e come funziona
A quanto pare, con la nuova Legge Bilancio è stato confermato, anche per il 2025, il bonus bollette per una specifica categoria di cittadini. Tale “incentivo” fa parte del pacchetto dei “finge benefit” e, dunque, non deve essere confuso con lo sconto applicato sulle stesse a quelle famiglie che si trovano in serie difficoltà di disagio economico.
Il bonus bollette relativo ai fringe benefit riguardano i lavoratori dipendenti che ne fanno richiesta e vengono aggiunte allo stipendio degli stessi senza impatti fiscali. I datori di lavoro, quindi, andranno a “rimborsare” tali dipendenti spese quali luce, acqua e gas direttamente sulla busta paga. Potranno avere accesso a tale rimborso anche i lavoratori in affitto, le cui utenze sono intestate al proprietario o magari al condominio del relativo immobile. Quali sono, dunque, gli importi che occorre tenere a mente?
Il Governo ha fissato delle soglie specifiche: un tetto massimo di 1000 euro per quei lavoratori senza figli a carico e di 2000 euro per coloro che invece ne hanno. Come anticipato, il bonus in questione non è automatico ma va richiesto. Il lavoratore dovrà, dunque, presentare la relativa documentazione a dimostrazione della spesa effettuata e fornire anche una dichiarazione sostitutiva di atto di notorietà, necessaria a dimostrare che tale spesa non sia stata già rimborsata da altri datori di lavoro.
Infine, ma non per importanza, occorre tenere a mente che la decisione finale, a riguardo, spetta al datore di lavoro: sebbene il lavoratore ne abbia diritto, spetterà al datore decidere se concedere o meno tale beneficio.