Novità sul bonus bebè, si parla ancora di ritardi e i cittadini sono confusi sul da farsi: facciamo chiarezza su cosa fare subito e per cosa attendere
Negli ultimi anni il sostegno alle famiglie è diventato uno dei punti cardine delle discussioni politiche e di opinione pubblica: il 2024 si è registrato in assoluto come l’anno con meno nascite. I giovani sono spaventati da una situazione socioeconomica instabile e non si sentono tutelati dallo Stato: mettere al mondo un figlio è una responsabilità, ma le vite instabili e altalenanti di oggi non permettono di guardare al futuro con più sicurezza.
Nelle politiche economiche e sociali italiane, soprattutto in risposta al calo delle nascite e all’aumento del costo della vita, spunta la bozza del Bonus Bebè, un sostegno molto atteso per chi ha appena adottato un figlio o lo ha messo al mondo. L’edizione 2025 del bonus è stata già annunciata come una delle priorità del Governo, ma l’avvio ufficiale procede a rilento.
L’INPS, infatti, non ha ancora pubblicato le istruzioni operative sulla richiesta della domanda, ritardi che generano inquietudine nei genitori che attendevano con ansia il contributo economico. Vediamo quindi di fare chiarezza in merito a questa situazione incerta per capire cosa aspettarsi per i prossimi mesi.
Il Bonus Bebè 2025 è destinato a tutte le famiglie con figli nati, adottati o in affido a partire dal 1° gennaio 2025, con un ISEE non superiore ai 40.000 euro annui.
Al momento l’importo non è stato ancora ufficializzato ma già si parla di una misura una tantum e non di un contributo mensile. La misura non andrà a incidere sulla dichiarazione dei redditi familiare, si tratterà di denaro che ha l’intento di agevolare le prime spese per il nascituro.
La domanda potrà essere presentata tramite portale INPS, CAF, patronati o Contact Center, ma al momento anche su questo punto non si hanno dettagli, si attendono le istruzioni. Secondo indiscrezioni, l’apertura della piattaforma per l’invio dovrebbe avvenire a metà aprile, ma non ci sono ancora date certe.
Il motivo del ritardo risiede nel fatto che il Ministero del Lavoro, guidato da Marina Elvira Calderone, è ancora al lavoro sulla bozza della circolare INPS. Un ritardo nella redazione che vede come principali nodi da sciogliere la definizione dei requisiti specifici come l’Isee, le tempistiche per l’inoltro della domanda e la modalità di erogazione, che per quel che si conosce ad oggi della bozza, dovrebbe avvenire tramite bonifico o accredito diretto sul conto corrente in un’unica soluzione. Quest’anno, infatti, secondo alcune indiscrezioni riportate da fonti Inps a Il Messaggero, sembrerebbe non esserci alcuna carta prepagata, come inizialmente immaginato.
Nonostante i ritardi, ci sono alcune questioni che le famiglie possono risolvere da subito in modo da non perdere tempo. Verificare la validità del proprio ISEE ad esempio, perché sarà uno dei criteri fondamentali, se non l’unico, per l’accettazione della domanda. Inoltre, può essere utile tenere d’occhio le comunicazioni pubblicate sul sito dell’INPS in quanto la velocità è sempre una qualità a proprio favore per quanto riguarda la richiesta di sussidi.
Risulta poi utile preparare in anticipo tutti i documenti relativi alla nascita o all’affido del minore. Essere pronti in anticipo permetterà di inoltrare la domanda non appena si aprirà la finestra operativa.
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