Cosa succede quando iniziamo a sentire meno, ma non vogliamo ammetterlo nemmeno a noi stessi? A volte basta poco per uscire dal silenzio. Una chiacchierata, un’amicizia sincera, un’opportunità che non sapevamo nemmeno esistesse. C’è chi affronta tutto questo ogni giorno, ma crede di doverci convivere. E invece, esiste una strada diversa. Più semplice, più accessibile, persino gratuita. Ma pochi la conoscono.
Giuseppe, da qualche tempo, faticava a capire le parole. In TV, al telefono, persino con i nipoti. “Succede con l’età”, pensava. Ma dentro di sé qualcosa lo infastidiva. Non era solo il volume, era quella sensazione di esclusione. Una sera, mentre era al bar con il suo amico Iginio, se ne lamentò. E fu lì che tutto cambiò.

“Ma lo sai che esistono apparecchi acustici digitali che l’ASL può darti quasi gratis?” gli disse Iginio.
Giuseppe lo guardò, sorpreso: “Gratis? Ma davvero?”
Bonus Asl: quando la soluzione arriva da chi ci conosce
Iginio aveva vissuto la stessa esperienza mesi prima. Anche lui aveva iniziato a sentire poco, ma pensava fosse una cosa da poco. Poi sua figlia lo convinse a fare dei controlli. Da lì, una diagnosi chiara e la scoperta che, con la documentazione giusta, l’ASL può coprire il costo della protesi acustica.
“Devi andare dal medico di base, poi dall’otorino. Se hai un certo grado di invalidità, o se ti riconoscono un’aggravamento, puoi averla gratis,” spiegò Iginio.

Giuseppe era scettico: “Ma non saranno brutti e ingombranti, come quelli di una volta?”
“Macché! Io ne ho uno che nemmeno si vede. E lo collego pure al telefono!”
Con una spinta d’incoraggiamento, Giuseppe iniziò il percorso: visita medica, test audiometrico e prescrizione. Non aveva ancora un’invalidità riconosciuta, ma l’otorino confermò l’ipoacusia. Questo bastò per avviare la pratica con il centro acustico convenzionato. Gli mostrarono vari modelli, da quelli base a quelli di nuova generazione.
“Con il rimborso puoi avere quello standard, oppure aggiungi tu una piccola differenza e prendi uno più evoluto,” gli spiegarono.
Tecnologia e libertà: il nuovo ascolto
Giuseppe decise di provarne uno digitale, piccolo, discreto, con funzioni Bluetooth e regolazioni personalizzate. Poteva ascoltare musica, telefonare, regolare il volume in base all’ambiente. Un mondo nuovo.
“Ora capisco ogni parola, senza sforzi. E soprattutto, non fingo più di capire,” racconta con un sorriso.
Gli apparecchi acustici digitali moderni offrono un ascolto più naturale, un design confortevole e tante funzionalità intelligenti. I dispositivi erogati dall’ASL funzionano, ma hanno meno opzioni e sono meno discreti. La scelta dipende dallo stile di vita, ma la possibilità di combinare rimborso pubblico e tecnologia avanzata è reale.
Il consiglio di Iginio ha cambiato qualcosa di profondo: la possibilità di tornare a vivere le relazioni senza barriere. Forse, la vera domanda da farsi è: quanto vale sentire davvero?