Occhio a lasciarsi scappare dei vantaggi del genere, perché i bonus anziani in base all’età si estendono ad una larga fetta di contribuenti!
La società sta vivendo un periodo storico-economico abbastanza duro, le cui conseguenze negative vertono soprattutto sul piano sociale. Le variabili economiche sono imprevedibili. La stessa inflazione non può essere prevista nei suoi andamenti, almeno non in maniera specifica. Ancora può dirsi lo stesso del sistema previdenziale, perché la Riforma è tanto attesa, quanto necessaria, ma capire come risolvere, data la mancanza di risorse, non è possibile. Il Welfare risponde con i bonus per anziani in base all’età.

I bonus anziani in base all’età sono l’escamotage dello Stato Sociale al fine di garantire le migliorie necessarie per incrementare la qualità di vita dei cittadini. Ma cosa serve loro per risollevarsi? Sicuramente una riforma del sistema pensionistico, al fine di essere più flessibile, e di conseguenza maggiormente accessibile. Il punto è che sia il mercato del lavoro che previdenza hanno lo stesso problema: entrarci in maniera stabile, sembra sempre più un miraggio.
Così, essendo l’obiettivo quello di garantire il benessere della collettività, lo Stato ha deciso di ricorrere ai bonus, finalizzandoli a più personalità. Infatti, non ci saranno soltanto gli over 80 a goderne, ma anche chi essendo negli over 50, avrebbe ancora sulle spalle il peso del lavoro e tutte le responsabilità che ne conseguono.
Ci sono delle chicche per chi si è pensionato, ma anche per chi è disoccupato ed è avanti con l’età. Tentativi di stabilizzazione proficui? Vediamoli insieme.
Finalmente arrivano i bonus anziani in base all’età: come ottenerli subito!
I bonus anziani non lasciano nessuno in una condizione di penuria, perché passo passo, analizzeremo le età in gioco, evidenziando tutti i benefici che lo Stato ha studiato affinché la situazione si risolva. Si parte dai 50enni che non riescono ad immettersi nel mercato del lavoro, per poi andare con chi è prossimo al pensionamento, ed infine parlare di chi è già pensionato, ma vorrebbe più garanzie.

Per i 50enni disoccupati c’è in vista un bonus assunzioni, di cosa tratta? Per chi lo è da 12 mesi, avrà a disposizione uno sconto del 50% dei contributi da portare in dote al datore di lavoro. Mentre nel range d’età tra 18 a 59 anni, si può accedere al supporto formazione lavoro, SFL. Implica 500 euro al mese, prorogabili fino a 12, ma con delle limitazioni. Si tratta di un importo da impiegare nella propria formazione personale, ed immettersi nel mondo del lavoro.
Per chi è disoccupato ed è un ex somministrato sia a tempo determinato che no, può far richiesta al sostegno al reddito, SAR. Il tutto indipendentemente dall’età, è compatibile anche con la NASPI. Quindi, possono essere chiesti tutti e due. Mentre gli over 55 avranno il calo del 33% della NASPI, ma solo dall’ottavo mese di fruizione, non prima.
Non può mancare un bonus bollette, ma questo non subisce potenziamenti. Nel senso, continua ad esserci, ma senza variazioni per acqua, luce e gas, e sempre in relazione all’ISEE e al Regime 104 se c’è, poiché il calcolo è automatico. Ancora c’è la Carta Spesa dedicata a te anche per il 2025, con il limite di ISEE a 15 mila euro, ma con precedenza a nuclei con minori, ed è confermato anche il bonus psicologo.
Si passa agli over 65, ci sono diverse esenzioni, indennità e bonus. In tema “carte”, c’è la Carta Acquisti Social Card con tetto ISEE di 8,117,17 mila euro. Si aggiunge l’assegno d’inclusione a partire dai 60 anni, cumulabile e compatibile all’integrazione con pensione trattamenti d’invalidità, con importi che salgono e a loro volta anche le soglie di ISEE e reddito.
Ma le scontistiche non finiscono qui, perché si avanza con l’età e ci sono altri benefici, con delle chicche… inedite!
Le migliori agevolazioni: chicche per pensionati, novità incredibili!
Fatto il punto degli aggiornamenti fino agli over 65, è bene evidenziare quanto predisposto per chi è ancora più maturo. L’età avanzata va tutelata, specie davanti alle condizioni di difficoltà nelle quali vertono tantissimi anziani. Sono bonus finalizzati a sostenerli, ecco fino a che punto possono rasserenarsi.

Tante agevolazioni e vantaggi anche in ambito sanitario. Quindi ci sono scontistiche su ticket con codice 01 per chi ha più di 65 anni e un reddito annuo non superiore a circa 36 mila euro. Oppure anche il codice E04 per gli over 60, pure se sono pensionati al minimo, con tanto di esenzione al pronto soccorso con codice bianco.
Questo aspetto però va visionato anche a livello territoriale, perché ci sono possono essere delle differenze. Le scontistiche ci sono anche per chi ha codice E02 ed E03, cioè disoccupati e pensionati con famiglia a carico con ISEE entro gli 8 mila euro.
Confermato il Bonus conto corrente, una chicca che pone il conto a 0 spese, si può fare in posta, e spetta ai titolari di una pensione lorda annua non superiore a 18 mila euro, o anche a nuclei familiari che abbiano un ISEE molto basso. Dai 67 anni invece, nel rispetto sempre di stringenti tetti reddituali, c’è la possibilità eventualmente di accedere all’assegno sociale se non si hanno i requisiti per la pensione contributiva.
Diversi sconti anche a livello di trasporti pubblici sia a livello nazionale, quindi sulle maggiori compagnie, ma soprattutto anche da verificare a livello territoriale. Possibile anche vedersi ridurre la TARI su base di età anagrafica e anche su base reddituale. Ma ciò dipende da normativa regionale, per cui bisogna approfondire.
Gli over 70 hanno sconti e riduzioni sui bollettini postali, esenzione dal Canone Rai dai 75 anni con redditi non maggiori a 8 mila euro. Il Canone torna a 90 euro per gli altri. Ma per ultime, ci sono delle chicche incredibili. La prima novità assoluta sono i 96 euro in più all’anno, sono 8 euro al mese, sulla maggiorazione sociale dell’incremento al milione per i pensionati over 70, oppure dai 18 anni per chi sia invalido totale.
Altra news è la prestazione universale anziani, e siamo nel range degli over 80 che sono già beneficiari di indennità di accompagnamento. Quindi, soggetti fragili e gravi. Ci sono 850 euro mensili da sfruttare in servizi di cura e assistenza domestica. La platea in questione però è ristretta, perché si parla di ISEE massimo 6 mila euro l’anno.