La gestione del bonus anziani non è complicata, ma sicuramente riconoscerne i punti essenziali serve a comprenderne meglio la gestione. Novità approvate, serve solo richiederlo.
Con tutte le novità in gioco potrebbe capitare di perderne qualcuna, ma questa è un’occasione da non lasciarsi scappare se si ha a che fare con persone mature. Gli anziani sono una perla per questo Paese, non solo perché costituiscono la maggior parte della popolazione. Mediante loro è possibile cogliere quel pezzo di cultura che fa parte del passato spesso dimenticata. Prendersene cura è importante. Il bonus può essere richiesto anche da chi non ha un familiare a carico? Se sì, quali son le condizioni?
Elementi fiscali o meno, se ci sono o non ci sono è molto importante trarne il punto della situazione. Non si tratta di aspetti scontati, ma di situazioni concrete che al modificare di ogni singola virgola, possono stravolgere la situazione in atto. Soprattutto si tratta di condizioni che si esauriscono nel quotidiano e che mettono in difficoltà una larga fetta di popolazione. Analizzando un caso concreto è possibile evidenziarne le caratteristiche.
È il caso di una cinquantenne che non ha a carico la propria madre dal punto di vista fiscale, ma è lei a pagare la retta per mantenerla in RSA. A cosa ha diritto? Ci sono detrazioni o si parla di convenienze al pari di un bonus? Soprattutto è sempre così?
Come ottenere il bonus anziani: requisiti e richiesta per ottenerlo
Ad estendere la questione c’è anche considerare altri aspetti che ne approfondiscono il quadro. In primis, il fatto che la donna non percepisce alcuna indennità di accompagnamento, nonostante si tratti di un’invalida grave riconosciuta al 100%. A cosa ha diritto la figlia che paga il suo ricovero in RSA dato che non risulta fiscalmente a carico a sue spese? È qui che si può ottenere il bonus, ma a queste condizioni.
La signora che paga la retta detiene tutte le caratteristiche possibili che servono al caso: può ottenere il bonus anziani senza ombra di dubbio. La situazione è dalla sua parte poiché la madre anziana presenta un’invalidità al 100%, condizione che non le permette di provvedere da sola al proprio fabbisogno, ed al tempo stesso nemmeno la figlia. Quindi, metterla in RSA è una scelta dovuta per il suo benessere, di conseguenza la risposta è positiva.
Ottiene una detrazione spese del 19%, questo in virtù dell’assistenza personale svolta nei confronti di un soggetto che per attestazione di certificato medico, non è autosufficiente. La massima detrazione ha un tetto limite, ed è quello di 2100 euro di 399 euro, ma tutto questo su un reddito che non va oltre i 40 mila euro l’anno.
La suddetta situazione deve essere sempre certificata rispetto a tutte le altre prestazioni fornite dalla struttura che ospita l’anziana. La ratio di tutto questo è data dal fatto di “chi paga la spesa”, non importa che il familiare non sia fiscalmente a carico, ma basta che sia la persona interessata a documentare tutti i pagamenti effettuati.