Il bonus acqua da 500 a 2.500 euro come è rimborsato? Con detrazione in 10 anni o un’unica soluzione? Rispondiamo a queste domande chiarendo le caratteristiche del bonus
C’è molta confusione sul “bonus acqua potabile“, in effetti, si tratta di un’agevolazione fiscale che non genera una detrazione fiscale ma un credito di imposta. In effetti, si tratta di un bonus riconosciuto per l’acquisto e l’installazione di sistemi sistemi di mineralizzazione e filtraggio che permettono il raffreddamento e con l’aggiunta di anidride carbonica E290. Tale intervento è finalizzato al miglioramento della qualità dell’acqua per il consumo quotidiano.
Bonus acqua da 500 a 2.500 euro: il rimborso subito o con detrazione?
Un Lettore chiede agli Esperti di Trading.it come detrarre il bonus acqua potabile nella dichiarazione dei redditi e in quante rate deve suddividerlo.
Come sopra specificato, il bonus acqua potabile non consiste in una detrazione, quindi, come ha chiarito il provvedimento dell’Agenzia delle Entrate del 16 giugno, si tratta di un credito di imposta.
Nel provvedimento dell’AdE è predisposto un modello per comunicare all’ente l’ammontare della spesa sostenuta agevolabile.
Con l’introduzione del modello sono individuate anche le possibilità di utilizzo del credito di imposta nella dichiarazione dei redditi. Infatti, possono indicare il costo nella dichiarazione le persone fisiche che non esercitano un’attività d’impresa o di lavoro autonomo. In questo caso, bisogna considerare il periodo di imposta in cui sono state effettuate le spese. Inoltre, è possibile anche compensare il costo attraverso il modello F24.
Invece, i soggetti diversi alle persone fisiche, devono utilizzare il credito di imposta esclusivamente con la compensazione nel modello F24.
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Credito di imposta del 50% del costo
Il credito di imposta “bonus acqua da 500 a 2.500 euro” spetta per ciascun beneficiario nella misura del 50 per cento delle spese sostenute complessive. Inoltre, l’ammontare complessivo di spese non può superare i seguenti valori:
a) 1.000 euro per le persone fisiche per ciascuna unità immobiliare;
b) 5.000 euro per altri soggetti per ciascun immobile adibito ad attività commerciale o istituzionale.
L’ammontare complessivo di spesa deve risultare dalla comunicazione inviata regolarmente e validata dall’Agenzia delle Entrate.
Le spese devono essere effettuate dal primo gennaio del 2021 al 31 dicembre 2022.
Quindi, su una spesa di mille euro, il bonus per le persone fisiche è di 500 euro. Mentre, per immobili adibiti ad attività commerciale o enti, con la spesa di 5.000 euro, il bonus acqua è di 2.500 euro.
L’importo della spesa sostenuta deve essere documentato attraverso il documento commerciale o la fattura elettronica, che riporti i dati del contribuente che richiede il credito. Inoltre, deve riportare tutte le informazioni dell’intervento e dovrà essere trasmesso in via telematica all’ENEA.