Quando arriva il bonus 350 euro, ovvero la somma di 200€ più 150€ teso a contrastare il caro-bollette: requisiti, chi lo aspetta e altri dettagli
Desta sempre attenzione il tema legato ai bonus, misure di sostegno decise dal governo uscente Draghi per fronteggiare una situazione complessa dal punto di vista economico, come nel caso del bonus 350 euro, ovvero per meglio dire la somma di due misure, una da 200€ e l’altra da 150€.
Occorre tener presente che vi sono categorie di beneficiari che hanno già ricevuto una parte dei sostegni in oggetto, mentre c’è chi tra novembre e dicembre potrebbe ricevere non soltanto i 150€ ma, un contributo uno tantum che nel complesso sarà pari a 350€.
Dunque, tale bonus da trecentocinquanta € è la somma dei due sussidi, l’uno – come spiega Solofinanza.it – (da 200€) legato al decreto Aiuti e l’altro (da 150€) legato al decreto Aiuti ter, ed in entrambi i casi si tratta di misure una tantum, ovvero vengono pagati soltanto 1volta.
Per quanto concerne le categorie di beneficiari, queste sono uguali (a cambiare è il requisito reddituale), e nel dettaglio: lavoratori dipendenti pubblico e privato), pensionati e percettori RdC. Poi, chi percepisce NASPI e altre prestazioni INPS, nonché titolare rapporti co.co.co. E ancora, i lavoratori autonomi sia con che privi di p.Iva, colf e badanti. Così come lavoratori stagionali e spettacolo e collab. sportivi.
Bonus 350 euro, chi ha ricevuto già i 200€ della prima misura e chi li aspetta
Argomento che desta grande attenzione quello che si lega al bonus 350 euro, come detto la somma di due misure una tantum, una pari a 200€ (qui alcuni dettagli circa la domanda per i professionisti) e l’altra invece di 150€, come approfondito qui.
Come spiega Investireoggi.it, occorre fare una distinzione tra coloro che hanno già ricevuto il bonus 200€ a luglio e chi invece non lo ha ancora avuto ma lo percepirà. Rispetto alle categorie che l’hanno già ricevuto a luglio, è il caso dei lav. dipendenti, pensionati, chi percepisce Rdc, Naspi e altre prestazioni INPS.
I primi l’hanno avuto in busta paga circa la retribuzione di luglio 22, con anticipo del datore di lavoro che ha avuto modo poi di recuperarlo con la comprensione nel flusso del mese Uniemens. Per quanto riguarda il lavoratore sett. privato, quest’ultimo ha dovuto occuparsi della presentazione del modello di autocertificazione.
Le altre 3categorie hanno visto arrivato a luglio da INPS senza la presentazione della domanda o del modello di autocertificazione, mentre per i restanti beneficiari, i 200€ della misura sono stati subordinati alla necessità della presentazione della domanda a INPS/propria cassa professionale cui si appartiene.
In merito a Colf e badanti, la scadenza della domanda è stata al 30.09.22. In merito al bonus 150€ p.iva e bonus 200€ p.iva, la scadenza è prevista per il giorno 30.11.22. Per gli altri, la scadenza del bonus 200€ è al 31.10.22.
Bonus 150 euro: come funziona il pagamento
Per quanto attiene il bonus 150€, come detto le categorie di beneficiari sono le stesse dell’altro da 200€, c’è chi lo avrà in automatico. Per esempio questo accadrebbe, si legge su Investireoggi.it, senza dover presentare domanda a novembre per il lavoratore dipendente (nella busta paga), per il pensionato (con pagamento INPS).
E ancora, per chi percepisce RDC (INPS), così come chi percepisce NASPI e altre prestazioni INPS.
La ricezione in automatico riguarderebbe anche colf e badanti. I soggetti del beneficio saranno i medesimi che hanno fatto domanda per i 200€. Altre categorie avranno accesso alla misura dietro la richiesta, col pagamento che sarà fatto da INPS oppure da altre casse cui si appartiene.
Il pagamento dovrebbe avvenire tra novembre e dicembre, con alcuni che vedrebbero quindi il pagamento a novembre, nel complesso, di 350€. Per esempio, i titolari di rapporti lavorativi co.co.co. che presentino domande per bonus 200€ ad ottobre e al contempo anche quella legata al bonus 150€, nel rispetto dei requisiti previsti, riceverebbero nel totale 350€.
Diverso il caso dei lavoratori dipendenti i quali hanno visto scorporati i due contributi, ovvero luglio e novembre.
Bonus 150 euro: attenzione alla differenza del requisito reddituale
Occorre tener presente però un aspetto che è diverso in merito al requisito reddituale tra le due misure.
Prendendo ad esempio il lavoratore dipendente, in riferimento al bonus 200€ si richiedeva che quantomeno per una 1mensilità da gennaio a giugno 2022, l’imponibile previdenziale da busta paga non fosse maggiore di 2.692€ (Messaggio Inps numero 2397 – 13.06.22). Rispetto invece a quello da centocinquanta €, per aver diritto, si richiede che la retribuzione impossibile di novembre non sia maggiore di 1.539€ (articolo 18-Aiuti Ter).
In merito alle altre categorie di lavoratori, come spiega Investireoggi.it, circa il bonus 200€ occorre che il reddito personale 2021 non sia maggiore di 35mila€. Rispetto a quello da 150€, il tetto limite cala a 20mila€.
Quindi, nel caso per esempio dei lavoratori autonomi, qualora il reddito personale 2021 fosse maggiore di 20mila€ ma non di 35mila€, il diritto riguarderà soltanto i 200€. Nel caso in cui il reddito personale fosse minore di 20mila€, ai soggetti in tal senso spettano i 150€ in aggiunta ai 200€. E ancora, non avrebbe diritto a nessuna delle due misure qualora il reddito personale 2021 fosse maggiore di 35mila€.
Questi alcuni dettagli in merito, ma ad ogni modo per approfondire, chiarire eventuali dubbi e saperne di più circa requisiti, categorie, domande e altri aspetti, è opportuno e bene informarsi anche presso esperti del campo e professionisti del settore.