Tema domanda bonus 200 euro per partite iva: requisiti, aspetti da sapere e la questione data, ecco cosa c’è da sapere in merito
Tiene banco la questione bonus 200 euro per autonomi e professionisti partite iva, con dettagli e aspetti di attenzione da parte di coloro che sono interessati all’invio delle domande per avervi accesso ed ottenerlo. I dettagli in merito.
Non vi è stata ancora la pubblicazione del decreto interministeriale, per quanto attiene il bonus 200€ per autonomi e professionisti, con la data che slitta ancora. In un primo momento infatti si era parlato del venti di settembre quale data di avvio delle procedure, ma stando a quanto informa l’AdePP, e riportato da Quifinanza.it, lo slittamento sarebbe quantomeno di una settimana.
Dunque, l’invio della domanda ai fini della richiesta per quanto attiene i lavoratori autonomi iscritti ad INPS e per i professionisti legati a casse previdenziali private, sarà possibile, mediante metodo telematico, non prima del ventisei di settembre, così come per l’appunto si apprende sul portale dell’adePP.
Niente da fare quindi per la data legata al venti settembre in merito ai liberi professionisti i quali hanno registrato, l’anno scorso, un reddito nel commesso minore dei 35mila€. Per quanto riguarda la scadenza, questa sarebbe, secondo quanto comunicato in precedenza dall’adePP, al trenta novembre.
Al fine di poter ricevere la misura in questione, si legge su Quifinanza.it, coloro che ne hanno diritto dovranno soddisfare determinati requisiti, e dunque ciò riguarda l’essere lavoratore autonomo e professionista iscritto a gestione previdenziali INPS.
Essere professionista iscritto ad enti gestori di forme obbligatoria di previdenza ed assistenza. E nel dettaglio si legge di esser già iscritto alla gestione previdenziale elencata, alla data di ingresso in vigore del Decreto Aiuti, con p.iva e attività di lavoro avviata.
Un reddito, circa il periodo di imposta2021, che nel complesso non sia maggiore di trentacinque mila€, da cui si devono escludere i TFR comunque denominati, il reddito della casa di abitazione, così come le competenze arretrate inerenti tassazioni separata.
Aver fatto quantomeno 1 versamento, totale oppure parziale, circa la contribuzione legata alla gestione di iscrizione per cui si richiede la misura, la cui competenza è a decorrere dal 2020. Tranne per chi è iscritto recentemente per cui non vi sia risultanza di scadenze di pagamento.
Per quanto attiene la presentazione delle domande, i soggetti devono dichiarare di non aver avuto indennità legate agli artt.31e32 del medesimo DL 50/2022. I professionisti dovranno prestare la richiesta all’ente di previdenza cui sono obbligatoriamente iscritti, in base a termini e modalità previsti dal medesimo ente e in base al relativo schema.
Nel dettaglio, gli iscritti sia ad 1 Cassa di previdenza che ad INPS, dovranno fare domanda all’istituto Nazionale di Previdenza. Gli scritti a più Casse, dovranno inviare la richiesta soltanto ad 1 di queste.
L’accettazione delle domande avverrà mediate ordino di arrivo cronologico. INPS e Casse dovranno dare un rendiconto settimane al ministero del Lavoro, per quanto riguarda il num.di richieste accolte, saranno invitate alla sospensione della concessione della misura a limite di spesa raggiunto.
Questi, alcuni dettagli generali in merito. Ad ogni modo è opportuno che ciascuno approfondisca e che si informi per avere maggiori info e per il chiarimento di dubbi eventuali, anche attraverso confronti con soggetti competenti in materia.
Attenzione alta anche su un’altra misura su cui vi è comprensibilmente un grande e forte interesse, ovverosia il bonus 150€: qui alcuni dettagli e aspetti da sapere.
Come si legge da Quifinanza.it, nell’ambito del medesimo comunicato legato ad Adepp, si apprende che le casse private sono pronte all’aggiornamento della procedura per quanto attiene le richieste della misura, in seguito alle modifiche inerenti il Decreto Aiuti Ter.
Il recente decreto che ha visto l’approvazione del CdS, va a stabile una indennità aggiuntiva pari a centocinquanta € per liberi professionisti con redditi minore di 20mila€ (avuti nel 2021). Le casse – si legge – sono quindi pronte all’aggiornamento della procedura di tipo informatico legata alla richiesta della misura, considerano il doppio tetto reddituale riguardo coloro che potenzialmente ne avranno diritto.
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