Il bonus 200 euro non è stato previsto per tutti, in quanto le esclusioni riguardano tra gli altri i neo pensionati e i precari. Vediamo più da vicino il perché di questo quadro. I dettagli
Pur con una politica italiana che ora fa i conti con la situazione post caduta del Governo, e a cui presto seguirà il ritorno alle urne, giova comunque ricordare quanto è stato fatto dall’Esecutivo guidato da Mario Draghi finché è restato in piedi. Pensiamo ad esempio al bonus 200 euro una tantum: la misura è rivolta a pensionati e lavoratori ed è stata espressamente voluta come sostegno al reddito.
Annunciato nel corso della conferenza di presentazione del decreto Aiuti approvato lo scorso 2 maggio, per contrastare le conseguenze su imprese e famiglie della guerra, il contributo sarà accreditato in busta paga o con la pensione. Altri beneficiari invece dovranno fare apposita domanda.
Il punto che però intendiamo affrontare di seguito è questo: in tema di bonus 200 euro una tantum, chi sono due importanti categorie di esclusi dal contributo nonostante le modifiche di cui alla legge di conversione del decreto Aiuti? Scopriamolo di seguito.
Non si tratta di un beneficio erga omnes, ovvero rivolto alla collettività tutta senza alcuna distinzione. Restano fuori diverse categorie di persone, anche dopo le modifiche introdotte dalla legge di conversione del decreto n. 50 del 2022.
Tra gli esclusi abbiamo così i pensionati dal mese di luglio o alcuni lavoratori precari. Pensiamo a chi ha ottenuto il diritto al trattamento pensionistico; ebbene, nella vastissima platea dei pensionati del nostro paese il decreto Aiuti ha previsto che il bonus valga per coloro che siano:
Così stando le norme di legge, è facile comprendere che un lavoratore dimissionario alla fine dello scorso giugno e di seguito pensionato a partire dal primo luglio non potrà incassare il bonus 200 euro, né dall’ormai ex datore di lavoro – non essendo più in forza nell’organico nel mese di luglio – né dallo stesso istituto di previdenza – considerando che la pensione avrà decorrenza dopo il 30 giugno. Insomma una ‘zona grigia’ in cui si trova il neo-pensionato e che gli impedisce di conseguire il bonus 200 euro una tantum contro il caro energia.
Peraltro, sottolineiamo anche questo caso pratico invece favorevole al pensionato. Per beneficiare del contributo in oggetto la pensione deve avere una decorrenza teorica entro il 30 giugno, e questo anche nell’ipotesi di liquidazioni ‘posticipate’ e con arretrati del trattamento. Ci riferiamo insomma ai casi di decorrenza giugno 2022 e liquidazione ad agosto con sussistenza di arretrati bimestrali. In queste circostanze, il neo pensionato avrà comunque diritto al bonus in esame.
Fuori dall’assegnazione del bonus 200 euro anche i lavoratori precari. Pensiamo ad esempio a quelli del settore scolastico che sono esclusi, in quanto:
Si è cercato nelle scorse settimane di apportare modifiche a questa situazione, ma la caduta del Governo verosimilmente impedirà correttivi nel breve termine. Ecco perché non ragionevole pensare a nuove indicazioni ufficiali nei prossimi giorni.
Ci si potrebbe domandare da dove arrivano le risorse per finanziare il bonus 200 euro in oggetto. Ebbene, questo contributo è erogato grazie all’aumento della tassa sui profitti energetici delle aziende – ed è ben noto il boom dei prezzi delle bollette in questo periodo.
In particolare, il Governo ormai giunto al capolinea ha previsto in tutto 6 miliardi per finanziare il bonus 200 euro pensionati e lavoratori, che qui interessa. Detti incentivi saranno così finanziati con la continuazione del prelievo straordinario su aziende produttrici, importatrici e rivenditrici di energia elettrica, gas e prodotti petroliferi. Ecco dunque da questo meccanismo i fondi per finanziare il bonus 200 euro.
In queste settimane erano circolate voci sulla possibile estensione del bonus anche ai mesi di agosto e settembre, ma le recenti vicende politiche chiaramente non fanno pensare ad una imminente riproposizione di questa misura una tantum.
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