È in arrivo il bonus 200 euro in busta paga che non prevede alcuna domanda, ma un’autodichiarazione da consegnare al proprio datore di lavoro.
Il bonus €200 in busta paga è riconosciuto ai lavoratori dipendenti in maniera automatica, quindi senza dover effettuare alcuna richiesta al datore di lavoro. Tuttavia, è previsto un adempimento senza il quale si rischia di perdere il beneficio.
Con il Decreto Aiuti è stato introdotto il bonus €200, ovvero un sostegno economico una tantum concesso ad un’ampia platea di contribuenti. Tra questi sono inclusi anche i lavoratori dipendenti che sono in possesso di determinati requisiti reddituali.
Il sostegno economico offerto dallo Stato ha lo scopo di offrire una boccata di ossigeno ai cittadini italiani in difficoltà a causa del caro energia.
Di fatto la crisi energetica che hai investito l’Europa e l’Italia ha provocato un aumento dei costi per l’approvvigionamento di energia elettrica e gas, nonché un incremento dei prezzi delle materie prime e dei generi di prima necessità.
La conseguenza di questo fenomeno è che molti cittadini, anche lavoratori dipendenti con uno stipendio regolare, fanno fatica a rispettare tutte le scadenze e ad onorare i pagamenti.
Il bonus €200 è riconosciuto automaticamente ai lavoratori dipendenti con un reddito inferiore a €35.000 lordi annui. Però, occorre presentare un’autocertificazione che serve ad attestare alcune condizioni previste dal bonus.
Bonus 200 euro in busta paga: requisiti e condizioni per accedervi
Il bonus di €200 erogato in busta paga ai lavoratori dipendenti è riconosciuto a quella categoria di lavoratori che hanno una retribuzione mensile imponibile non superiore a 2.692 euro.
Inoltre è necessario che il lavoratore non si è titolare di una o più delle prestazioni indicate nell’articolo 32 del Decreto Aiuti.
In sostanza, il beneficio riconosciuto dallo Stato ad alcuni lavoratori dipendenti è erogato in maniera automatica, in quanto non è necessario presentare alcuna richiesta.
Sarà il datore di lavoro ad anticipare la somma in busta paga per poi recuperare l’importo nella forma della compensazione, al momento del versamento delle imposte.
Come tutti i bonus concessi dallo Stato, anche il beneficio di €200 una tantum non concorre alla formazione del reddito imponibile. Il bonus di €200, infatti, è esentasse e non influisce sull’ indicatore ISEE.
A cosa serve l’autocertificazione
L’articolo 32 del Decreto di Aiuti ha previsto che il lavoratore, che non vuole perdere il beneficio una tantum in busta paga, debba consegnare un’autodichiarazione al proprio datore di lavoro.
In tale documento, il dipendente dovrà autocertificare di non essere titolare delle prestazioni indicate nel suddetto articolo.
In particolare, il lavoratore non deve essere titolare di:
- Trattamenti pensionistici a carico di qualsiasi forma previdenziale obbligatoria
- Pensione o assegno sociale
- Pensione o assegno per invalidi civili, ciechi e sordomuti
- Trattamenti di accompagnamento alla pensione
- Retribuzione da lavoro domestico (es. corsi e badanti)
- Reddito di cittadinanza
- Naspi o Dis-Coll
- Rapporto di collaborazione coordinata e continuativa (i cd co.co.co.)
- Redditi da lavoro stagionale
- Lavoratore autonomo (senza partita IVA)
- Rapporto di lavoro come incaricato alle vendite.