Si possono cumulare bonus 150 euro e assegno unico figli disabili? Perché si può, dettagli da sapere e il punto sugli importi
È possibile cumulare due misure quali il bonus 150 euro e assegno unico figli disabili? Vi è la possibilità di ottenimento di ambedue le misure, nel rispetto di requisiti e condizioni da soddisfare. Ecco a seguire i dettagli in merito, il punto sugli importi e altri aspetti al riguardo.
Quando si fa riferimento al bonus 150 euro, si intende la nuova indennità una tantum la cui introduzione si lega al Decreto Aiuti ter, di recente approvazione. Si tratta di un intervento teso a sostenere il potere di acquisto di coloro che potranno beneficiarne, in un momento – come noto – dalla grande difficoltà e complessità, di crisi – dal punto di vista economico.
Infatti, andando in questa direzione e al fine del contrasto delle conseguenze legate all’inflazione, si è visto lo stanziamento di diciassette milioni di €. Ad averne accesso saranno ventidue milioni di persone, tra cui anche soggetti con invalidità e disabilità.
Come si può leggere da invaliditaediritti.it, il requisito principale anzitutto è inerente alla titolarità di redditi sino a ventimila€, rispetto ad anno 2021. In merito a chi potrà beneficiarne, si legge, sono il lavoratore dipendente che abbia una retribuzione imponibile che non ecceda 1.538€, e in tale casistica, il pagamento avverrà previa dichiarazione del soggetto circa il fatto di non aver avuto indennità da INPS oppure da altro ente.
Poi, a seguire, il lavoratore autonomo e chi percepisce il RdC, così come il titolare di Naspi / Dis-Coll. E ancora, a beneficiarne è il lavoratore domestico – colf/badante, quello stagionale e del turismo e chi percepisce la disoccupazione agricola.
Altri beneficiari sono: il lavoratore stagionale circa gli stabilimenti termali, quello dello spettacolo e sport, e ancora il titolare di rapporto di collaborazione coordinata e continuativa, dottorando ed assegnista di ricerca i cui contratti risultano esser attivi alla data che si lega all’ingresso in vigore del decreto legge 17.05.2022, numero 50, e dunque il diciotto di maggio, e con iscrizione a gestione separata.
E ancora, lavoratore autonomo senza la p.iva, titolare di contratto autonomo occasionale, l’incaricato delle vendite a domicilio e chi beneficia del RdC, il cui importo d’ufficio arriverà a novembre con la relativa rata.
Bonus 150 euro, condizioni e requisiti invalidità e disabilità e compatibilità con l’assegno unico figli disabili
Quando si parla a vario livello di elementi che si legano all’economia, sono tanti gli aspetti che destano interesse ed attenzione, proprio com nel caso del bonus 150 euro: una boccata d’ossigeno per molti cui vanno approfonditi aspetti e particolari, che si possono trovare qui.
Come viene spiegato nell’approfondimento di Invaliditaediritti.it, al fine dell’ottenimento della misura di sostegno da centocinquanta €, occorre il possesso di un reddito non maggiore di 20mila€. Rispetto al calcolo del reddito personale IRPEF non concorreranno i contributi previdenziali ed assistenziali, il TFR, il reddito della casa di abitazione e le competenze arretrate le quali son sottoposte alla tassazione separata.
In aggiunta a ciò, occorre la residenza in Italia e, si legge, la percezione di pensione o assegno sociale; pensione oppure assegno circa gli invalidi vicili oppure quelli per soggetti ciechi o sordomuti. E ancora, l’indennità di accompagnamento.
Come si è detto inizialmente, vi è compatibilità tra bonus 150 € e assegno unifico figli disabili, il quale qualora vi siano figli disabili ne prevede maggiorazioni e a tal riguardo viene ricordato che mediante il Decreto Semplificazioni, assegno unico figli disabili ha visto un incremento per figli disabili tra diciotto e ventuno anni, con un passaggio da cinquanta ad ottanta €.
In merito ai figli a carico con più di ventuno anni, pu con percezione di assegno, avranno il beneficio della detrazione fiscale per figli a carico. In merito ai figli con disabilità, non vi sono limiti anagrafici circa la ricezione dell’assegno, con l’erogazione degli importi al li dà dell’età di quest’ultimo.
In merito alla maggiorazione, in ottica minorenni, questa cambia in base al grado di disabilità definita, ovvio media, grave oppure di mancata autosufficienza. Invaliditaediritti.it mostra alcune proiezioni circa il tema importi, e si legge, circa i figli minorenni, centocinque € in più (non autosufficienza); novantacinque in più (disabilità grave); ottantacinque in più (media).
In merito ai figli che hanno dai diciotto ai vent’anni, gli importi vanno da venticinque agli ottantacinque € rispetto a ISEE, con in più la maggiorazione di ottanta€. Circa poi i figli dai ventuno anni, i medesimi importi spettanti ai figli tra diciotto e vent’anni, si legge.
Bonus 150 euro disabili: quando arriva e come, la questione domanda ed esempio importi
Il bonus in questione dovrebbe arrivare nel mese di novembre del corrente anno, mentre – si legge – che non si ancora se tale trattamento rientri o meno ta i beneficiari rispetto a chi ha un figlio con indennità di frequenza. In tal senso occorre attendere la circolare attuativa da parte di INPS per poterne sapere di più.
Ad ogni modo, in presenza di reddito inferiore a 20mila€ e qualora il figlio avesse qualsiasi altro trattamento assistenziale, in aggiunta all’assegno unico figli disabili vi sarebbe il diritto all’ottenimento della misura in oggetto. Non occorrerà la presentazione della domanda, circa il come avere il bonus 150 €, dal momento che la misura vedrà la relativa erogazione in via diretta sulla prestazione assistenziale (novembre).
Invaliditaediritti.it ha spiegato anche che potrebbe anche esservi la possibilità che tale misura sia conteggiata con l’assegno unico figli disabili, al momento non vi sono conferme ufficiali e certezze al riguardo, e dunque anche in tal caso occorre attendere la circolare attuativa.
Qualora fosse conteggiato con l’assegno unico, immaginando come importi di base 175€, andando ad aggiungere la misura una tantum, l’importo arriverebbe e dovrebbe essere pari a 325€. Se l’erogazione avvenisse col trattamento pensionistico, occorrerà controllare il cesellino di novembre, a partire dal ventidue ottobre a seguire.
Questi, alcuni dettagli in generale al riguardo, tuttavia è bene approfondire ed informarsi per avere maggiori info e per chiarire eventualmente dubbi, anche tramite dei confronti con esperti del campo e soggetti competenti in materia.