Chi ha il diritto di ricevere il Bonus 150 euro in ambito scolastico? Il dubbio riguarda i precari e tutti i lavoratori del settore Ata.
Il Bonus 150 euro è un contributo economico introdotto dal Governo Draghi, come conseguenza del riconoscimento della misura una tantum di 200 euro, per combattere l’aumento dell’inflazione.
Così come l’agevolazione di 200 euro, dunque, anche il Bonus 150 euro ha lo scopo di soccorrere i nuclei familiari in precarie condizioni economiche, soprattutto in seguito alla crisi pandemica e all’incremento dei costi derivanti dalla guerra in Ucraina. Le due misure, però, non sono identiche. Le categorie che possono beneficiare del contributo del valore di 150 euro, infatti, sono più ristrette; il motivo è la differente soglia reddituale per l’accesso al Bonus.
Scopriamo, dunque, chi sono i soggetti fortunati che rientrano nella platea dei possibili beneficiari ed in che modo è possibile presentare richiesta.
Per ulteriori informazioni, consulta il seguente articolo: “Avrai il bonus 150 euro a novembre contro il caro energia? Ecco i beneficiari e i requisiti d’accesso“.
Bonus 150 euro anche ai lavoratori del settore scuola?
Il Bonus 150 euro è una prestazione economica a cui hanno diritto anche i dipendenti del mondo scolastico. Tra i possibili percettori del sussidio, infatti, rientrano anche i lavoratori pubblici dipendenti e, dunque, il personale Ata e i docenti.
La condizione essenziale per la presentazione della domanda e per la concessione della misura, però, è il rispetto di una determinata soglia di reddito annuale. In particolare, la legge specifica che tale limite è di 20 mila euro, dunque ben 15 mila euro in meno rispetto al tetto massimo stabilito per il versamento del Bonus 200 euro.
I soggetti legittimati a presentare istanza per l’erogazione sono i seguenti:
- lavoratori dipendenti;
- pensionati;
- percettori di Reddito di Cittadinanza;
- titolari di indennità di disoccupazione come Naspi e DisColl;
- lavoratori stagionali a tempo determinato e intermittenti ,che hanno maturato almeno 50 giornate lavorative nel 2021;
- destinatari di indennità di invalidità.
La misura, inoltre, è assolutamente compatibile con il sussidio di 200 euro, anche qualora quest’ultimo fosse già stato accreditato, nelle scorse settimane. È possibile riceverli entrambi, a condizione di soddisfare i requisiti reddituali.
Bonus 150 euro: è concesso anche ai docenti precari?
In realtà, tutte le informazioni relative all’erogazione per i dipendenti scolastici non sono ancora chiare. Si attende, infatti, l’emanazione delle circolari attuative del Decreto Aiuti- ter, che ha istituito il contributo. La pubblicazione di tali provvedimenti dovrebbe giungere dall’INPS o dal Ministero del Lavoro.
Dalla lettura della bozza del Decreto e dalle prime indiscrezioni, è possibile affermare che, con molta probabilità, anche i professori precari saranno tra i percettori dell’agevolazione economica. Tra i beneficiari, infatti, rientrano anche i lavoratori stagionali con contratto a tempo determinato e gli intermittenti, qualora abbiano svolto almeno 50 giorni di lavoro nel 2021. Non c’è, dunque, ragione per escludere i docenti precari che hanno questi requisiti.
Non perdere questo interessante aggiornamento: “Bonus 150 euro anche sul Reddito di Cittadinanza? La risposta vi stupirà“.
Le tempistiche per l’accredito del contributo
Cosa bisogna fare per ricevere il Bonus? Anche per le precise modalità di richiesta, bisogna attendere l’emanazione delle circolari attuative da parte del Ministero o dell’INPS. Molto probabilmente, però, si seguiranno gli stessi procedimenti previsti per il Bonus 200 euro.
L’accredito, anche per i dipendenti della scuola, sarà, quindi, automatico, visibile direttamente sul cedolino della busta paga. Per le altre categorie di lavoratori, invece, è probabile che l’erogazione sia affidata ai datori di lavoro. A tal fine, i dipendenti sono dovuti alla presentazione di un’autodichiarazione che accerti il possesso di tutti i requisiti.
Per le tempistiche, infine, quasi sicuramente, bisognerà aspettare novembre o dicembre, anche se, alcune fonti parlano di possibili versamenti già da fine ottobre.