Molteplici conseguenze nella disciplina che tratta i bonifici da quando la cifra massima è stata abbassata di molto. Capire chi ha aderito, fa la differenza.
La questione dei bonifici sta diventando sempre più importante nello scenario odierno, e le motivazioni vanno approfondite proprio perché estendono le conseguenze pure negative, ad una grossa fetta di popolazione. Con questo non bisogna inscenare il panico, ma informarsi. Capire quali sono gli effetti del provvedimento in atto, anche perché non tutte le banche hanno aderito.
Cosa potrebbe mai esserci di illegale in bonifici fatti con la massima trasparenza? Ebbene, questo è ciò che potrebbe ingenuamente pensare il contribuente che si comporta correttamente, ma nel concreto non è sempre così. Così, si predispone una soglia molto bassa da non superare, quindi un “limite invalicabile”, ma a quanto ammonta? È davvero piccola la somma totale, e la ragione chiarisce qualsiasi stupore del cittadino medio che potrebbe trovarsi a fare i conti con una situazione poco piacevole.
Tutto parte dai rischi che corrono le banche rispetto la clientela, perché la possibilità che si consolidino attività illecite come il riciclaggio, non è così assurdo. Allora, il motto “meglio prevenire che curare”, è il mantra economico che accompagna il suddetto provvedimento. Quindi, attuare dei parametri più stringenti, è la prima decisione.
Le banche devono essere estranee a qualsiasi attività di riciclaggio, secondo normativa vigente, per cui hanno tutte le possibilità di porre delle regole interne più rigide al fine di tutelarsi. Fatto il punto della situazione, ecco a quanto la cifra massima dei bonifici è stata abbassata.
La cifra massima dei bonifici è stata abbassata di molti, ma per chi?
Non manca l’utilizzo di strumenti di controllo che monitorano i dati in gioco, individuando all’istante comportamenti “anomali”. Anche gli importi bassi potrebbero porre in essere azioni di riciclaggio. Come deve comportarsi il cittadino? Nello specifico, se si è clienti di Credit Agricole e si ricevono comunicazioni di tal portata, ci sono delle procedure da seguire e dei controlli mirati.
In primis, mantenere un atteggiamento pacato, è la prima condizione da consolidare, anche perché i controlli fanno parte della procedura standard. Chiedere poi chiarimenti alla banca, è il secondo passo, una situazione normalissima che merita i giusti approfondimenti da ambe le parti. Il fatto di essere meticolosi nel conservare fatture e ricevute, anche digitali, non è peccare di “eccessivo scrupolosità”, ma porre in essere un atteggiamento consapevole e responsabile e di tutela per sé stessi.
Pagare in maniera tracciabile è l’altra azione che può concorrere a favore del singolo. Non si possono conoscere tutte le normative in materia di riciclaggio se non si è del settore, ma di certo conoscere i limiti nei pagamenti, è la base a cui occorre far conto. A quanto ammonta il limite di cui sis ta tanto parlando? La Credit Agricole pone il limite di 3 mila euro!
Ovviamente, non tutte le banche pongono lo stesso ammontare massimo. La Credit Agricole è un caso singolare. Ogni istituto bancario ha una politica interna di anti-riciclaggio. Quindi, se si ha un’altra banca, occorre informarsi, poiché comunque l’abbassamento della cifra concerne l’andamento generale di tutte le banche sul territorio nazionale.