Se vivi in condominio, non puoi non conoscere la normativa relativa alle bombole a gas. Molti la ignorano: tutti i requisiti e i divieti
Sebbene nelle case di nuova generazione le tradizionali bombole a gas non ci siano praticamente più e vengano sostituite da metodi più moderni, meno impattanti e più ecologici, nelle abitazioni più vecchie e soprattutto in quelle estive, utilizzate dai villeggianti per le proprie vacanze, le bombole sono ancora molto diffuse. Se in condominio, c’è una normativa da rispettare: in pochissimi la conoscono.
Innanzitutto, è bene sapere che non esiste una norma di legge specifica che vieti in assoluto l’uso di bombole a gas nelle abitazioni private, anche se non hanno finestre e si trovano in condominio. Questo metodo per il riscaldamento, per la cottura dei cibi e per l’acqua calda sanitaria, quindi, si può usare. Da non sottovalutare, però, le normative relative all’efficienza e alla sicurezza: tutti i dettagli.
Come abbiamo anticipato, non esiste una norma di legge che vieta in assoluto l’uso di bombole a gas negli ambienti domestici per il riscaldamento dell’acqua sanitaria, della casa e per la cottura dei cibi. Tuttavia, l’impianto dev’essere tenuto in condizioni di efficienza così da non costituire un rischio per gli altri condomini se ci si riferisce ad un palazzo. Nello specifico, è necessario che la bombola sia in un ambiente ben ventilato e lontano da fonti di calore e fiamme libere. Per questo motivo, la bombola non può collocarsi negli spazi comuni del condominio, in corridoio, nei vani scale, nel sottoscala e nelle cantine; obbligatoria è anche la valvola di sicurezza e la guarnizione interna.
L’assemblea di condominio, a meno di una clausola specifica inserita nel regolamento, non può vietare a un condomino di usare la bombola a gas, a meno che la delibera venga accolta all’unanimità e quindi che sia favorevole anche l’inquilino stesso che usa questo metodo di riscaldamento. L’amministratore, però, può chiedere al cittadino che ha la bombola a gas di ragguagliarlo sulla sicurezza dell’impianto: secondo l’articolo 1130 del Codice Civile, infatti, l’amministratore deve curare il registro d’anagrafe condominiale, che deve contenere anche i dati relativi alle condizioni di sicurezza delle parti comuni dell’edificio. Ciò, però, non autorizza l’amministratore ad aprire la porta di casa ad un inquilino per verificare la sua bombola: nel caso abbia il sospetto di pericoli, è necessario che si rivolga al giudice per ottenere l’accesso all’abitazione.
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