Una delle tasse maggiormente osteggiate dagli stessi cittadini. Proprio non va giù agli italiani in alcuni casi, forse anche di più.
Nelle ultime settimane si fa un gran parlare del bollo auto. Questo perchè in alcune regioni italiane scadranno i termini a breve per pagare la quota inerente all’anno 2021. Altre regioni si sono comportate in maniera completamente diversa a dirla tutta. Nell’anno precedente quello insomma in cui è scoppiata la pandemia di covid la maggior parte delle istituzioni regionali, considerato che la tassa è gestita a livello locale, bloccarono per l’appunto il pagamento di quest’ultima per venire incontro alle esigenze degli italiani.
Nel 2021 questa riflessione ha portato a nuovi accorgimenti in merito alle scadenze naturali dei pagamenti. Non tutte le regioni però si sono comportate allo stesso modo. Campania ed Emilia Romagna, ad esempio hanno soltanto ritardato la scadenza, portandola a dicembre, mentre regioni come la Lombardia ed il Piemonte hanno cancellato la scadenza anche per il 2021. Iniziative considerate secondo diverse linee di pensiero, per una tasse che è ben articolata e strutturata nel nostro ordinamento.
In tutte le regioni la tasse è gestita a livello locale, tranne in Sardegna e Friuli Venezia Giulia, dove la tassa è gestita dall’Agenzia delle entrate. Il pagamento dell’imposta è obbligatorio per chiunque risultasse proprietario di un veicolo iscritto al pubblico registro automobilistico (PRA). Nel caso in cui si disponesse di una automobile con targa straniera e si fosse in procinto di ottenere la residenza in territorio italiano ci sarebbero un paio di dinamiche da tenere in considerazione.
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In sintesi chi acquisisce la residenza in Italia, ha l’obbligo entro 60 giorni di pagare il bollo auto per la sua automobile anche se con targa straniera. Esiste inoltre il superbollo auto, previsto per i veicolo che hanno una potenza superiore ai 185kw. Un universo variegato ed a tratti spigoloso con tanti concetti e valutazioni esclusivamente territoriali. La tasse certo non è benvoluta, ma quale a pensarci lo è, gli italiani spesso evitano volontariamente o meno di pagarla dando vita ad ingorghi fiscali che generano situazioni di estrema difficoltà di gestione. Come è avvenuto ad esempio prima dell’ufficializzazione dell’ultimo condono fiscale.
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