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Bollo auto, attenzione ai ritardi: come mettersi (davvero) in regola con i pagamenti

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Spesso per dimenticanza si superano i termini di scadenza previsti per il Bollo auto: ecco come mettersi in regola con i pagamenti. 

Il bollo auto è la tassa automobilistica che si paga per il possesso di veicoli. Il pagamento avviene una volta sola all’anno e la sua scadenza è fissata per il mese successivo alla data di immatricolazione. Tale tassa, è gestita in completa autonomia dalle Regioni e dalle Province Autonome: invece, per le Regioni quali il Friuli Venezia Giulia e la Sardegna, è gestita direttamente dall’Agenzia delle Entrate.

Potrebbe accadere che i contribuenti, presi da tante altre scadenze, dimentichino di pagare in tempo il bollo auto: in questi casi, come fare per mettersi in regola con i pagamenti? Ecco cosa bisogna sapere

Bollo auto: cosa fare in caso di ritardo? Ecco come adempiere ai pagamenti oltre la scadenza

Il pagamento del bollo auto è obbligatorio e vi sono soggetti tutti i cittadini in possesso di un veicolo: sono esentati, infatti, soltanto i possessori di auto d’epoca, le auto adibite al trasporto di disabili e titolati di Legge 104 e i veicoli “green” a zero emissioni inquinanti. Tutti gli altri, dovranno necessariamente essere sempre in regola con i pagamenti.

Qualora, per dimenticanza, non si paghi questa tassa nei tempi stabiliti bisognerà versare, oltre all’importo dovuto, anche una mora che ammonta allo 0,3% rispetto all’importo totale. La mora, tuttavia, non sarà l’unico importo aggiuntivo da pagare in quanto si sommeranno anche le relative sanzioni.

LEGGI ANCHE: Bollo auto, nel 2022 chi possiede queste auto non dovrà pagarlo: ecco la lista dettagliata

Usufruendo, infatti, dell’istituto del ravvedimento operoso ci si potrà mettere in regola con i pagamenti pagando una sanzione. L’ammontare di tale importo, ovviamente, dipende dal ritardo del ravvedimento:

  • Una sanzione dello 0,1% per un ritardo fino ai 14 giorni;
  • Una sanzione dell’1,5% per un ritardo dai 15 ai 30 giorni;
  • Una sanzione dell’1,67% per un ritardo dai 30 ai 90 giorni;
  • Una sanzione del 3,75% entro un anno di ritardo.

Passato un anno dal mancato pagamento, infatti, non si potrà più applicare il ravvedimento operoso e si verrà sottoposti ad una sanzione del 30% dell’importo dovuto con un interesse dello 0,5% per ogni sei mesi di ulteriore ritardo, 

Quando si può ottenere un rimborso

L’altra faccia della medaglia è rappresentato dal rimborso: questa è la possibilità di cui si possono avvalere i contribuenti esenti che, invece, erroneamente avevano proceduto al pagamento.

Esso può essere richiesto solo in pochi e specifici casi, in particolare:

  • In caso di doppio pagamento per l’anno in corso;
  • In caso sia stato erroneamente pagato un importo troppo elevato rispetto a quanto dovuto;
  • In caso sia stato pagato da un contribuente esente.

In questi casi bisognerà presentare un’apposita richiesta alla Regione di appartenenza entro 3 anni dall’erroneo pagamento. Inoltre, la stessa Regione potrà stabilire degli importi minimi per il rimborso al di sotto dei quali non sarà versato alcun importo.

Nicola Sabatino

Studente di Banking and Finance presso La Sapienza di Roma, da tempo per passione mi occupo della redazione di contenuti per testate online. Mi occupo di tematiche fiscali e di strumenti di investimento. Creatore di contenuti per la testata Trading.it da oltre un anno.

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