Risparmiatori oggi per essere “più tranquilli” un domani: la regolazione della caldaia è un gioco da ragazzi, ma a fine mese… sono le bollette a farsi beffe dei cittadini!
Non si tratta di furbizia, ma quanto di tener conto dei propri interessi. Imparare a gestire piccoli aspetti, come appunto la stessa regolazione della caldaia, non significa stravolgere le abitudini, ma imparare a portarne avanti di valide. La maggior parte dei contribuenti finiscono per pagare molto più di quanto dovrebbero, in virtù del fatto che non sanno che alcuni dettagli sono la rovina della bollette a fine mese.
Quando le temperature si abbassano vertiginosamente, vuol dire che la natura sta debitamente facendo il suo corso: si è in inverno, e non può esser altrimenti. Quindi dire di no al riscaldamento è impossibile. Allora, come fare ad andare avanti pur considerando il caro vita, se la caldaia costa così tanto?
Il punto è che la verità è un’altra. Questa potrebbe avere i suoi consumi, ma c’è un errore banalissimo nella sua regolazione che una volta modificato, fa comprendere appieno quanti soldi sono andati perduti!
Non si parla di chi la utilizza così tanto da abusarne. In quel caso “pagare tanto” è proporzionale alle ore in cui si accende il meccanismo di riscaldamento. Quanto di chi pur attuando un comportamento regolare dettato dall’esigenza del comfort di una casa moderna, crede di far bene, ma in realtà sta sbagliando tutto.
Riduzione dei consumi con ambiente caldo e accogliente dopo una giornata di lavoro? Sì, è possibile, si può risparmiare tanto.
Occhio alla regolazione della caldaia: basta bollette a tre 0, sì al risparmio!
Quindi, confermato che si possono avere sia bollette decenti che una casa calda, bisogna comprendere il “come” consolidare questa condizione. La soluzione che si sta per presentare è letteralmente sconvolgente. Con un gesto si ha risparmio energetico, maggiore efficienza nel riscaldare casa, e soprattutto un impatto ambientale meno grave. Come regolare la caldaia? È sempre possibile porre in essere questa azione?
Per prima cosa bisogna capire che si tratta di un’azione così semplice, che può essere direttamente compiuta dallo stesso pannello di controllo individuando per primo il simbolo del riscaldamento. Di solito, è un radiatore. Indica la temperatura dell’acqua che riempie i termosifoni. Arrivati a questo punto, se ne modifica l’impostazione, andando ad un valore compreso tra i 60° e 65°C. Mai andare sotto quest’ultimo valore, poiché la proliferazione dei batteri è altissima. Uno di questi la Legionella, causa non pochi problemi di salute.
La mossa è perfetta per chi ha una caldaia a condensazione: le temperature più basse fanno recuperare meglio il calore. Quindi, la soluzione la si ha proprio nella temperatura di mandata, cioè il livello di calore dell’acqua quando fuoriesce dalla caldaia per giungere ai termosifoni. Nella maggior parte dei casi si sfiorano i 75-80°C, ma è un errore, anzi è i guaio che molti commettono. La ragione?
Non è sempre necessario raggiungere questi livelli! Come già accennato, c’è u grosso risparmio economico. Si parla di bollette del gas del 6-8% in meno. Se poi si aggiungono altri accorgimenti, come disattivare la funzione di pre-riscaldamento, si può ottenere un risparmio fino al 10%. Anche l’impatto ambientale ha i suoi pregi, si riducono fortemente le emissioni di CO2.
Ma quando non è la soluzione ideale? Per case isolate, causa la dispersione del calore, e quando i radiatori sono insufficienti perché troppo piccoli. In questi casi, la consultazione di un tecnico con la conseguente analisi, potrebbe essere la soluzione migliore.