L’Ue, i mercati ma anche l’Arera rimangono sull’attenti per quella che sembra una ritorsione sulla fornitura del gas paventata a lungo dalla Russia.
Una giornata nera anche per i consumatori. l’Autorità di regolazione per Energia Reti e Ambiente, in linea con l’Ue, ha spiegato che sarà difficile che i prezzi dell’energia possano tornare a breve a livelli più contenuti.
L’Arera vuole cercare di alleviare quello che è diventato un importante peso economico, monitorando attentamente il rispetto dei contratti di approvvigionamento destinati all’importazione di gas in Italia. Eni continuerà a monitorare l’evoluzione della situazione considerando la riduzione del 15% del gas che passa all’Italia dal gasdotto Nordstream 1.
In un contesto di emergenza l’Europa e l’Italia si preparano a sostenere famiglie e imprese redistribuendo una parte dei profitti straordinari delle società energetiche. Secondo l’Arera gli extraprofitti possono essere tassati per compensare i costi dei bonus e degli aiuti che compensano il costo delle bollette. Già il decreto Ucraina, per affrontare la crisi energetica derivante dall’attacco russo, ha tassato gli extraprofitti, prima al 10 e al 25% con il decreto Aiuti.
Un introito per lo Stato di circa 11 miliardi di euro che sembrano difficili da incrementare con ulteriori imposte; quella dei profitti eccezionali potrebbe essere parte della retorica politica. La base imponibile, infatti, non è necessariamente frutto dell’aumento di profitti, ma di un incremento generale dei costi lungo la filiera produttiva, che poi ricadono sui clienti finali.
Arerea, supportare famiglie e imprese attraverso gli extraprofitti
L’Arera ha confrontato i dati sui prezzi del gas importato disponibili sia a livello europeo che per quel che concerne l’Italia. Secondo l’agenzia agire in questo modo consentirebbe agli Stati di richiedere, per un tempo limitato e in via eccezionale di riallocare ricavi infra-marginali alti proprio per supportare famiglie e imprese. Una soluzione a breve termine che rischierebbe diversamente di rendere antieconomiche le attività delle società nel settore energetico.
L’opinione condivisa dei principali gruppi privati del Paese, da Edison a Erg è chiara. Si tratta di una misura che nonostante il contesto emergenziale risulta punitiva, diventando una tassa sul fatturato, anziché sugli extra profitti. Per quanto riguarda i dati sulle forniture il calo ad Aprile è di circa il 49%, anche se complessivamente il trimestre è stato positivo per il 16%. I dati si possono leggere nella tabella pubblicata dal sito del MISE. È evidente come la quota di gas che raggiunge l’Italia stia costantemente diminuendo di mese in mese.
Se si fa riferimento al primo quadrimestre dell’anno la riduzione rispetto allo stesso periodo del 2021 è stata pari a circa il 28%. Nel solo mese di aprile lo scorso anno avevamo ricevuto 2.765 mq di gas contro 1446 di quest’anno. In questo caso la riduzione è del 48%. Naturalmente il nostro Paese può far fronte alle importazioni da altri fornitori che almeno in parte possono sopperire al fabbisogno.