I rincari che hanno caratterizzato il costo di luce e gas per gli italiani hanno segnato incrementi del 55% per le bollette luce e oltre il 40% per quelle del gas. In arrivo una riduzione consistente.
Se gli investitori cercano di trarre conforto dalle prospettive di qualsiasi potenziale accordo di pace in Ucraina, permane un certo senso di scetticismo per le diminuzioni del prezzo del gas.
Se il rally azionario può ancora proseguire nel comparto delle materie prime. Infatti, il Governo italiano sta cercando di compensare le difficoltà economiche di cittadini e imprese. Il bonus luce e gas 2022. Approvato dalla Legge di Bilancio, ha stanziato fondi destinati a compensare i costi dovuti a prezzi di gas ed elettricità degli italiani.
Nonostante i record dei prezzi all’ingrosso il secondo trimestre 2022 vedrà una riduzione per la famiglia tipo pari al 10,2% per la bolletta dell’elettricità. Accade lo stesso per la bolletta del gas che avrà un costo minore del 10%. Ad annunciarlo è Arera, l’Autorità di Regolazione per Energia Reti e Ambiente che ha deciso di adottare misure straordinarie a favore dei consumatori. La tutela del libero mercato incontra quindi limiti nella componente tariffaria dipendente da fattori che il Governo valuta attualmente come passeggeri.
La riduzione che va a vantaggio di tutti i clienti, si applica alla fascia di consumi che va fino a 5 mila metri cubi l’anno. L’intervento permette di compensare in particolare i costi di commercializzazione in base all’ultimo decreto “Ucraina Bis”, che prevede l’annullamento degli oneri generali di sistema nelle bollette del prossimo trimestre. Oltre a questo, la misura consente di ridurre l’IVA sul gas al 5% per il trimestre.
Con questo decreto il Governo estende gli aiuti per il prossimo trimestre a circa 30 milioni di utenze domestiche e oltre 6 milioni di imprese. Le famiglie beneficiarie possono accedere a partire da un ISEE massimo di 12 mila euro, e 20.000 euro se si hanno più di tre figli. Nonostante questo primo accenno al ribasso il confronto con le spese sostenute nello scorso anno è ancora nettamente sfavorevole. A questo si aggiunge l’evidenza di quanto sia urgente stabilizzare il mercato italiano ed europeo del gas, ripensando la politica energetica del nostro Paese.
Se la Russia sembra indispensabile per la sopravvivenza sul medio periodo dell’Unione europea Germania e Italia, si confronteranno presto con la richiesta di Mosca di pagare il gas in rubli. Per Mario Draghi e gli alleati europei la scelta non è accettabile in quanto rafforzerebbe il rublo e indirettamente l’economia Russa, invalidando parte degli effetti delle sanzioni.
Proprio ieri la Germania ha alzato il livello di allarme sulle forniture di gas dalla Russia, in base al piano di emergenza utile a fronteggiare un possibile taglio di approvvigionamenti da parte di Mosca. La decisione, ha spiegato il ministro dell’Economia, Robert Habeck, arriva dopo che il G7 ha dichiarato che non intende pagare a Mosca il gas in rubli. Il ministro ha rassicurato che non ci sono per ora problemi di fornitura, ma che è comunque necessario “aumentare le misure precauzionali per essere pronti a un’eventuale escalation della Russia”.
L’Unione europea è decisa a non accettare alcuna violazione dei contratti sottoscritti. La bolletta del gas ed elettrica in Italia per famiglia tipo rischia di rimanere significativamente più salata come già oggi evidenziano i dati. Tra il 1° luglio 2021 e il 30 giugno 2022 l’aumento stimato per gas e luce è rispettivamente del 71 e dell’83% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. Un andamento che evidenzia come non si possa ancora abbassare la guardia e che preannuncia ulteriori interventi qual ora la situazione di squilibrio commerciale dovesse perdurare o aggravarsi.
A favore di chi si trova in condizioni economiche precarie, è indispensabile prevedere misure di sostegno. Tra questa rateizzazione delle bollette e rafforzamento dei bonus per i nuclei in difficoltà. Tra le famiglie più a rischio ci sono naturalmente quelle con un elevato numero di componenti. Sopratutto se vivono in abitazioni con una scarsa efficienza in termini di isolamento termico.
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