Il governo continua a lavorare contro il caro bollette. Le prospettive rimangono preoccupanti e l’aumento dei prezzi impossibile da compensare a lungo.
Altri tre miliardi per fermare la corsa a rialzo dei prezzi dell’energia.
Il consiglio dei ministri è pronto ad approvare in via definitiva il decreto legge che introduce misure urgenti per mantenere sotto controllo prezzi di gas ed elettricità. Per questo trimestre l’intervento del governo può dirsi efficace; rimarrà invariato il costo della bolletta del gas e aumenterà di circa mezzo punto percentuale quello della corrente elettrica.
In assenza di interventi diretti sul mercato gli aumenti sarebbero stati rispettivamente del 45 e del 15%. Tutti gli sforzi, quindi, sono orientati a garantire la sicurezza della fornitura e il contenimento dei costi per il consumatore finale. Le disposizioni hanno dato la possibilità all’Arera di intervenire sulle componenti degli oneri generali di sistema, azzerandole sia per il settore elettrico che per il gas. Una misura di cui beneficiano famiglie e indirettamente il sistema economico.
Questi interventi, assieme alla conferma della riduzione Iva sul gas al 5%, avranno un impatto positivo su 30 milioni di utenze domestiche e oltre 6 milioni di piccole imprese, artigiani e commercianti.
Malgrado il forte contenimento resta ancora evidente una forte differenza di spesa. Nell’arco di un anno tra ottobre 2021 e settembre 2022 la spesa della famiglia tipo per la bolletta del gas avrà una variazione del 70% rispetto ai 12 mesi equivalenti dell’anno precedente. Quest’anno il Governo ha previsto una proroga anche per il prossimo trimestre dell’azzeramento degli oneri generali di sistema per gas ed elettricità per famiglie e attività commerciali.
Si tratta, in particolare, di negozi, piccole e medie imprese, attività artigianali o professionali, ma anche capannoni, magazzini, ricariche di veicoli elettrici o per usi di illuminazione pubblica.
Dal punto di vista della strategia sulla sicurezza energetica l’Italia cerca di raggiungere entro l’inverno il 90% del riempimento degli stoccaggi. È stabilito inoltre un contributo al contenimento dei prezzi del gas da parte dei titolari di contratti pluriennali di importazione di gas naturale. Si chiede loro un versamento del 10% della differenza tra il costo medio di mercato e quello di importazione, per ciascun mese tra ottobre 2022 e il dicembre 2022.
Ieri Andrea Enria, il capo della vigilanza della Banca centrale europea, ha chiesto alle banche di prepararsi al rischio di una pesante recessione in caso di taglio delle forniture di gas russo all’Europa. Le prospettive economiche così deteriorate possono influire in modo pesante sul comparto bancario. Enria ha spiegato che il board di supervisione della Bce discuterà di questo tema. “Proporremo alle banche di ricalcolare le loro traiettorie di capitale sulla base di uno scenario più avverso”.
Lo scenario peggiore è quello di una ripetizione della risposta caotica e nazionalista; come avvenuto all’inizio della pandemia questo tornerebbe a dividere le politiche e le economie degli Stati membri.
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