In questi giorni si fa un gran parlare dell’aumento previsto delle bollette di luce e gas. Ma quanto tempo si può attendere.
Nel nostro paese la situazione è già di per se molto delicata e particolare. La crisi che ha avuto inizio con il concretizzarsi di quelle misure di sicurezza che di fatto sono servite a far calare i contagi. Le stesse misure però, cosi come era ampiamente ipotizzabile hanno portato alla mancanza di lavoro per svariati settori della nostra economia, per la verità quasi tutti. Molti i posti di lavoro persi, tantissimi quelli che hanno subito un radicale ridimensionamento. Il risultato è il presentarsi di una situazione condita da una forte percezione del precario.
In certi casi i soldi iniziano a scarseggiare e si rischia di andare incontro a situazioni molto poco piacevoli. Una su tutte potrebbe riguardare ad esempio l’impossibilità di sostenere spese ritenute quasi ininfluenti qualche mese prima. Le utenze telefoniche ad esempio, o quelle riguardanti la fornitura di gas o la corrente elettrica. In ogni caso, prima di correre il rischio che l’erogazione del servizio stesso ci venga interrotto ci sono una serie di operazioni da poter mettere in campo per evitare il peggioramento della situazione.
Nel caso in cui si arrivasse all’impossibilità di poter saldare ad esempio la bolletta dell’energia elettrica ci sono una serie di operazioni da poter mettere in campo per evitare un aggravarsi della situazione. Una cosa da poter fare, ad esempio, è cambiare gestore. Cambiando il fornitore si andrebbe in qualche modo a tamponare la vecchia situazione dei pagamenti e quindi, di fatto, si potrebbe ricominciare da zero con il nuovo gestore. Nel caso in cui si andasse verso un mancato pagamento si correrebbe inoltre il rischio di ricevere interessi annuali calcolati secondo il tasso comunicato dal ministero competente del 3,5%.
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Sempre nel caso in cui continuasse la condizione di morosità nei confronti dell’azienda fornitrice dell’energia elettrica si andrebbe incontro ad un abbassamento dell’intensità di corrente utilizzabile. Successivamente una diffida comunicherà una ulteriore data di scadenza. Poi, qualora non fosse ancora stata regolarizzata la posizione si passerebbe al blocco dell’erogazione del servizio, in pratica potrebbero staccarci la corrente. Un’ipotesi assolutamente da evitare.
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