Una situazione che sembrerebbe prendere spunto da un racconto fantascientifico, ed invece tutta realtà. Potenziale sciagura.
28 settembre 2003, un giorno come gli altri, i romani forse lo ricordano meglio di tutti, almeno i chiave positiva, quel giorno, infatti era in programma la notte bianca, e la città si sarebbe risvegliata, o magari non avrebbe mai dormito in piena notte all’insegna di concerti, spettacoli ed eventi d’ogni tipo. Alle 3:30 però succede qualcosa di insolito, qualcosa che non riguarda la citta eterna, o almeno solo lei, ma riguarda tutta l’Italia. Alle 3:30, del 28 settembre 2003, infatti, le luci si spengono, cosi di colpo, tutti al buio, tutto al buio, tutto il paese resta paralizzato e non è certo una bella esperienza. Ospedali, fabbriche sistemi di trasporto, tutto fermo, tutto bloccato. Un albero, pare sia stato un albero caduto su un traliccio in Svizzera, l’approvvigionamento italiano paralizzato.
Qualche momento dopo si parlerà di 30mila passeggeri bloccati nei vari treni in movimento fino a poco tempo prima lunga la rete ferroviaria nazionale, incidenti stradali a raffica ed un patrimonio in euro, bruciato in pochi minuti di almeno 100 milioni. Una situazione d’altri tempi, uno scenario apocalittico, fantascientifico, qualcosa che mai si era visto prima di quel momento. Qualcosa di tanto lontana nel tempo, ma tanto vicina ai nostri giorni, secondo alcuni. Non è uno scherzo, qualcuno, nel nostro paese, anzi nel nostro Governo l’ha detto davvero , il rischio c’è ed è anche concreto, per niente remoto.
Il blackout terrorizza l’Europa, il rischio è concreto: le parole del ministro Giorgetti
Il ministro dello Sviluppo economico Giancarlo Giorgetti durante l’assemblea di Confartigianato ha infatti cosi dichiarato: “Un black out a livello europeo non è da escludere rispetto all’attuale assetto dell’approvvigionamento energetico. È importante sterilizzare nel modo più equo possibile l’impatto del rincaro delle bollette sulle famiglie e le imprese. Questo al netto dell’esigenza che a livello europeo si definisca un piano per evitare cose anche peggiori”. L’occasione ufficiale ed il contesto attuale, anche e soprattutto in base alle cronache che ci annunciano di continuo varie problematiche in merito all’approvvigionamento d’energia non fanno certo pensare ad una riflessione campata in aria.
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In Austria e Spagna, un semplice accenno alla questione da parte di qualche responsabile politico ha causato la presa d’assalto di ferramenta e negozi che vendono beni di prima necessità. In alcuni casi le stesse istituzioni hanno consigliato di fare scorte per periodi potenzialmente lunghi di difficoltà, qualcosa che ci rimanda con la mente a qualche mese fa, al lockdown, al coprifuoco, parole che avevamo al massimo sentito pronunciare in qualche film, ma che mai avremmo immaginato tanto vicine ai nostri giorni, alla nostra realtà. Eppure tutto ciò si è davvero realizzato, cosi come potrebbe realizzarsi la riflessione di Giorgetti e non solo.
Oggi il caro bollette ci ha messi di fronte, tutti, ad una problematica ben più grave di quanto potessimo immaginare. Il rischio di grosse difficoltà per quel che riguarda l’approvvigionamento di energia. Il pericolo concreto di peggiorare le nostre condizioni di vita, di non poter assicurare una risposta adeguata e rapida. Il rischio blackout, insomma, è più che mai realtà, e tutti dovrebbero farsene una ragione.