Nonostante i commenti rassicuranti della Federal Reserve e del Fondo Monetario Internazionale sulla transitorietà dell’aumento dei prezzi dovuti all’inflazione, Bitcoin potrebbe riprendere il suo trend.
Prima della fine di giugno il Bitcoin potrebbe tornare vicino ai suoi massimi storici tenendosi intorno ai 50.000 dollari, ma già questa settimana assisteremo a nuovi tentativi di superamento di quella che la soglia chiave nella quale si gioca tutto l’equilibrio delle quotazioni della valuta digitale.
Acquirenti e venditori sono in attesa di osservare la tenuta dei livelli, che già questo fine settimana hanno mostrato un ottima capacità di sostenere le quotazioni con chiusure sopra i 34.400 dollari, motivo per il quale nuovi rialzi potrebbero seguire all’apertura dei mercati regolamentati se nel frattempo non saranno rilasciate altre dichiarazioni invalidanti per il mercato delle criptovalute.
Esistono correlazioni tra il prezzo del Bitcoin e l’inflazione?
Ad aprile il tasso di inflazione USA si è attestato ai massimi dal 2007 passando dal 2,4 di marzo al 3,6, superando l’obbiettivo del 2% fissato dalla FED che non sembra troppo preoccupata del risultato, in quanto si aspetta che i valori vengano riassorbiti entro la fine dell’estate. Se la ripresa non troverà il suo equilibrio, ci sono forti timori che l’inflazione possa invece sviluppare una tendenza molto più duratura, portando naturalmente scompensi all’economia reale.
Se i consumatori cominciassero a notare il protrarsi della diminuzione del potere d’acquisto, le criptovalute come Bitcoin, Ethereum, Dogecoin e Ripple, tra le più utilizzate e accettate per i pagamenti, potrebbero tornare a riprendere nuovo slancio lanciando una vera e propria sfida in diretta concorrenza con le valute nazionali.
Il dato sulla fiducia dei consumatori USA rilasciato il 25 maggio, è rimasto quasi invariato rispetto a quello di aprile, attestandosi rispettivamente a 117,2 punti e 121,7. Una quota importante di consumatori sta spingendo la domanda di beni e servizi e le attività commerciali stanno beneficiando degli stimoli economici, con alcune limitazioni dovute all’incremento dei prezzi per alcune tipologie di beni come grano, rame, alluminio, legname, acciaio, microchip, che si riflettono sulla disponibilità e sui costi nella catena di approvvigionamento.
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In tutto questo il Bitcoin è sembrato risentire con una correlazione positiva all’andamento delle borse mostrando una buona resilienza, con la maggior parte dei trader che al momento rimangono investiti attendendo nuove occasioni su livelli di prezzo almeno intorno ai 45.000 dollari, dopo che il prezzo era crollato il 19 maggio a seguito della nuova politica di regolamentazione in Cina che vieta l’accettazione di depositi e l’investimento sulle criptovalute nel paese.
Nella stessa settimana anche gli Stati Uniti hanno inasprito i controlli, con un regolamento che impone la dichiarazione all’Agenzia delle Entrate per transazioni in criptovalute superiori ai 10.000 dollari.
Quanto aspettare prima di ricominciare a investire sul Bitcoin?
Attualmente il Bitcoin si trova intorno ai 35.700 dollari, con le quotazioni che cominciano a formare quella che sarà probabilmente una fascia di congestione tra i 41.000 e i 33.000 dollari. Se ci saranno nuove occasioni, queste avverranno entro il 3 giugno, quando nuovi volumi in ingresso attirati dall’occasione di acquistare il Bitcoin a prezzi scontati, porteranno i prezzi vicino alla prima resistenza intorno ai 40.000 dollari, sulla quale verranno scontati i volumi in vendita di coloro che sono entrati ai livelli di prezzo precedenti il 12 maggio. Questi avendo realizzato delle perdite consistenti, attenderanno il ritracciamento per chiudere una parte delle le loro posizioni a prezzi più sostenibili.
Le informazioni presenti in questo articolo non sono da intendersi come un invito all’investimento né alla speculazione.