Il mercato delle criptovalute rappresentato dal Bitcoin segna nuovi minimi. Il più grande token digitale per valore di mercato è crollato fino al 15% a 17.600 sabato, segnando il record ribassista degli ultimi 18 mesi.
La criptovaluta è riuscita negli ultimi due giorni a recuperare alcune di queste perdite tornando a scambiare intorno ai 21.000 dollari.
La maturità raggiunta da questo asset pretende necessita ora di un ambiente economico in cui il valore d’uso possa confermarsi tra i consumatori. L’ultimo livello in cui gli investitori sono intervenuti con grandi volumi in acquisto sono i 30.000 dollari dell’estate del 2021. Oggi il trend ribassista ha rotto il supporto con la possibilità di ulteriori crolli; Bitcoin ne ha avuti quattro più importanti nella sua storia, che hanno ridotto il valore più del 80%.
L’attuale ciclo ribassista è all’interno della media storica; una perdita di circa il 74% del valore dall’inizio del crollo di due settimane fa. Se la storia si ripete, è improbabile che Bitcoin rimanga agli attuali livelli di prezzo per molto tempo. Quello avvenuto in questi giorni è comunque l’ultimo di una serie di crolli che hanno minato e invertito il sentiment rialzista. Sul Bitcoin incidono molto più di altri asset le conseguenze delle correlazioni con il mercato azionario. Anche altre criptovalute
A causa delle incertezze macroeconomiche come: Ethereum, Cardano, Solana e Dogecoin hanno subito variazioni negative. Oggi nuovi volumi in acquisto stanno tentando di supportare il prezzo sopra i 20.000 dollari; un primo obbiettivo di prezzo potranno essere i 23.000 dollari per tornare successivamente ai 30.000, rappresentativo dell’ultimo valore comunemente accettato per il Bitcoin.
Nonostante questo, nuovi spunti rialzisti costituiscono per ora soltanto chiusure temporanee delle posizioni short. Prese di profitto fisiologiche che non devono fare dimenticare il contesto di grande incertezza in cui si muove la speculazione sull’asset.
Sotto i 17.600 dollari il prossimo supporto è invece ai 16.000 dollari. Sembra inevitabile che la tendenza short torni a riprendere forza; la stessa tendenza è presente sull’azionario, scontando oggi le aspettative a medio termine di una politica monetaria sempre più restrittiva e sempre meno liquidità.
Le previsioni sugli utili inferiori e le pressioni dovute dall’aumento dei tassi da parte delle maggiori banche centrali hanno innescato una tempesta perfetta per i mercati in questi ultimi giorni. Alla pressione presente si è aggiunta la percezione di insolvenza di alcune grandi società nel settore, come l’exchange Celsius che ha interrotto i prelievi, innescando uno dei ribassi più significativi sulle criptovalute in questi giorni.
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