Il prezzo torna sopra la soglia psicologica dei 50.000 dollari. Un prossimo consolidamento sarà il segnale chiave per il bull trend a su gli investitori fin dal mese scorso hanno investito con il ritorno in attività dei miners.
Dopo le straordinarie oscillazioni di prezzo che hanno visto il Bitcoin passare in poche settimane dai 65.000 ai 20.000 dollari, le criptovalute trainate dal benchmark, tornano a solleticare l’idea di nuovi record di prezzo.
Lunedì 26 luglio il prezzo del Bitcoin ha ritracciato, all’interno di quello che era il trend short, fino ai 38.000 dollari, mostrando successivamente come la chiara tenuta dei volumi long sul livello fosse in grado di realizzare quello che è stato l’inizio dell’inversione di tendenza.
Come contestualizzare il nuovo trend long del Bitcoin?
I nuovi segnali di forza sono tuttavia da contestualizzare, in quanto la tendenza e cresciuta una volta superata la resistenza a 36200 dollari con volumi decrescenti, segnalando un rialzo figlio della chiusura delle posizioni ribassiste piuttosto che dell’apertura long di nuove posizioni. Il record di prezzo raggiunto il 23 agosto a 53.498 dollari ha necessità di tornare a livelli vicini almeno ai 45.000 dollari, per potersi definire sufficientemente accettato da un incremento delle posizioni rialziste.
Il Bitcoin si muove all’interno di uno scenario particolare nel quale vi sono flussi di capitale provenienti dai trader istituzionali che coinvolgono anche Ethereum. Esistono ad esempio società di gestione patrimoniale come Fidelity National Financial, tra le più grandi al mondo, il 23 maggio ha fatto capire come una parte del capitale della società, che ha attualmente in gestione 1,9 mila miliardi in fondi comuni di investimento, fosse investita in Bitcoin.
Il mondo particolarmente speculativo delle criptovalute è popolato da una serie di miti in grado di innescare rapidamente tendenze rialziste, che sono in grado di realizzare quella che è l’espressione di un asset il cui valore d’uso reale rimane ampiamente sconosciuto.
Le dichiariazioni di Elon Musk e Cathie Wood
L’alta volatilità che sussiste tutt’oggi sulle quotazioni del Bitcoin è dovuta alle attese rispetto all’ingresso della criptovaluta nell’economia materiale. È prova di questo il crollo avvenuto a seguito delle dichiarazioni di Elon Musk, il Ceo Tesla e SpaceX ha infatti inizialmente aiutato a sostenere la salite delle quotazioni accettando i pagamenti in Bitcoin per le sue auto elettriche, per poi successivamente interrompere la convenzione, causando il crollo in una settimana del 25% del valore. Elon Musk a marzo si era infatti detto preoccupato degli effetti ecologici del mining della criptovaluta, inconciliabili con un azienda che si fa portavoce della lotta alle emissioni inquinanti. Lo stesso Musk si è rivelato a fine di luglio sostenitore e investitore del Bitcoin, Ethereum e Dogecoin, rivelando quello che già in molti pensavano sulle aspettative di successo che molti tra i grandi imprenditori hanno sul successo delle criptovalute.
A questo proposito l’imprenditrice nonché gestore patrimoniale Cathie Wood, particolarmente influente sui media USA nonché naturalmente sul settore finanziario, ha dichiarato a maggio che secondo le sue aspettative Bitcoin avrebbe tranquillamente potuto raggiungere un prezzo di 500.000 dollari. Ha consigliato alle aziende di diversificare una parte della liquidità nella criptovaluta, così come la stessa Wood ha fatto.
Il ruolo fondamentale dei governi sulla price action del Bitcoin
Dal punto di vista delle connessioni della price action alle tendenze internazionali, la Cina ha avuto un ruolo fondamentale nel causare il crollo della criptovaluta fino ai minimi raggiunti il mese scorso. Il 18 maggio infatti una dichiarazione congiunta delle maggiori istituzioni finanziarie cinesi per il regolamento dei mercati, ha comunicato pubblicamente l’eliminazione delle criptovalute dall’intero circuito finanziario del paese. A seguito dell’annuncio il Bitcoin che aveva proseguito la sua corsa al ribasso perdendo il 30% del suo valore.
Oltre a questo il divieto di mining del Bitcoin ha significato la brusca chiusura delle attività di milioni di processori, di quelle che in Cina sono vere e proprie aziende dedicate a questa attività economica, le quali che sostengono con la loro potenza di calcolo le transazioni. Il mercato delle criptovalute è considerato dalla Cina come altamente speculativo e fonte di gravi pericoli per gli investitori e l’ordine economico.
Il Bitcoin ha dovuto attendere una riorganizzazione dell’attività, che grazie alla sua decentralizzazione è riuscita a sopperire a quello che era il sostegno cinese, pari al 65% delle attività di mining a livello mondiale. Questo fenomeno a messo a nudo la vulnerabilità delle criptovalute e la sua dipendenza effettiva dalle decisioni dei governi. Gli Stati Uniti saranno i prossimi attori in grado di mettere ancora una volta in discussione la legittimità o meno del Bitcoin, a secondo di quello che verrà deciso proprio durante l’amministrazione Biden nei prossimi mesi.
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Amazon e Walmart cercano esperti nel settore delle valute digitali
L’ultimo evento che ha visto l’aumento del valore del Bitcoin è stato causato a luglio dalla speculazione circa quelli che sembrano gli interessi di Amazon, il più grande e-commerce al mondo, relativamente alle valute digitali e alla blockchain. Amazon aveva pubblicato un annuncio di lavoro alla ricerca di un esperto nel settore delle valute digitali, dando adito alla possibilità che l’indotto miliardario delle vendite di Amazon potesse coinvolgere il Bitcoin o comunque l’adozione di una criptovaluta, tale da far aumentare anche le quotazioni Amazon che hanno segnato un incremento dell 1%.
La stessa cosa è avvenuta il 15 agosto con Walmart, che ha pubblicato un annuncio per una figura professionale che aiutasse la più grande catena di vendite al dettaglio degli Stati Uniti, a sviluppare una strategia e una tabella di marcia incentrata sull’implementazione delle valute digitali, cancellando tuttavia il giorno seguente l’annuncio.
Le prospettive per il Bitcoin potrebbero essere rosee nel caso in cui Amazon o grandi catene di vendite al dettaglio accettassero le criptovalute come forma di pagamento, diversamente potrebbero venire completamente ridimensionate qualora una di queste grandi aziende utilizzasse una criptovaluta proprietaria e non accettasse pagamenti in Bitcoin.